Immigrazione: imprese e lavoro stranieri valgono 10% del Pil veneto

 

La fotografia dell’economia dell’immigrazione presentata dalla Fondazione Leone Moressa con la quinta edizione del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, pubblicato con il contributo della CGIA di Mestre e con il patrocinio di OIM e MAECI. L’edizione 2015,  “Stranieri in Italia, attori dello sviluppo”, si focalizza sul ruolo economico dell’immigrazione nello sviluppo sia in Italia (sotto forma di tasse, contributi e valore aggiunto) che nei paesi d’origine (attraverso la cooperazione internazionale, l’attrazione di investimenti e le rimesse inviate in patria).

Anche in Veneto, storicamente, il tessuto delle piccole e medie imprese ha negli anni beneficiato della manodopera straniera. 500 mila residenti regolari ricoprono un ruolo di primo piano, anche da un punto di vista economico.

Prevalgono le nazionalità dell’Est. Uno straniero su cinque (22,7%) in Veneto è romeno. Tra le prime 10 nazionalità straniere in Veneto ben 6 sono dell’Europa dell’Est o dell’area balcanica. Mediamente, più della metà sono donne, ma la quota rosa cresce tra le nazionalità dell’Est, caratterizzate dal fenomeno badanti.

In molti comuni presenza straniera al 20%. Se a livello regionale gli stranieri rappresentano il 10,4% della popolazione (un abitante ogni 10 è straniero), molti comuni registrano una presenza molto più alta. Lonigo, San Bonifacio e Arzignano spiccano per un’incidenza oltre il 19%: quasi un abitante su 5 è straniero.

Il contributo economico. Nel 2014 i 246 mila occupati stranieri in Veneto hanno prodotto circa 13 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 10,0% della ricchezza regionale complessiva. Le imprese straniere in Veneto sono 45 mila, il 9,1% del totale. Nel periodo 2009/2014, mentre gli imprenditori nati in Italia sono diminuiti (-7,2%), i nati all’estero hanno registrato un +14,6%.

Il sostegno ai paesi d’origine. Le rimesse degli immigrati, ovvero i soldi inviati in patria dagli stranieri in Veneto, ammontano nel 2014 a 426 milioni di euro. Denaro che va a sostegno delle famiglie nei paesi d’origine.

 

Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “dai dati emerge una fotografia dell’immigrazione che non è fatta solo di sbarchi e accoglienza profughi, ma anche – e soprattutto – di lavoratori integrati nel tessuto nazionale e regionale. In Veneto gli immigrati producono il 10% della ricchezza complessiva e versano 722 milioni di Irpef. Inoltre, contribuiscono allo sviluppo dei paesi d’origine con 426 milioni di rimesse.”