“Quella che un tempo era la terra dell’impresa vincente, innovativa, motore del Paese, ora è una sorta di cimitero, un luogo dove possedere un’ azienda sta diventando una maledizione”. Questo il commento di Carlo Covino, segretario regionale di Federcontribuenti Veneto. “Apprendiamo con sgomento e rabbia la notizia del suicidio di Giovanni Schiavon – continua Covino – Sgomento perché siamo di fronte ad una carneficina che sembra inarrestabile. Rabbia perché anche questa tragica morte si poteva e si doveva evitare. Come Federcontribuenti ci chiediamo quante persone ancora dovranno morire prima che lo Stato, le Istituzioni, i grandi mezzi di informazione prendano seria coscienza del problema. Nulla è stato finora fatto per andare in soccorso a quanti ormai da anni denunciano una situazione di disperazione legata all’impresa. Al contrario, si continua a dare supporto incondizionato alle banche, le intoccabili banche; che nulla fanno per i nostri imprenditori anzi, il più delle volte contribuiscono a stringere il cappio attorno al collo di chi non ce la fa più ad andare avanti. Per non parlare di Equitalia, dotata di poteri così devastanti da risultare il nemico numero uno per chi cerca di salvare azienda e posti di lavoro.
Federcontribuenti non è più disposta a tollerare questa situazione. Faremo partire da subito una campagna nazionale di denuncia senza sconti e senza censure. Questi morti pesano sulle coscienze di ciascuno di noi. E’ tempo di dire basta”.
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