“Ci ha lasciato un biglietto in cui ci chiedeva di perdonarlo e in cui diceva di amarci tanto. Non è colpa sua per quanto successo”. A parlare al citofono dell’abitazione di Giuliano Schiavon la moglie dell’imprenditore edile suicidatosi ieri nella sua abitazione di Peraga di Vigonza. “E’ semplicemente colpa di un sistema in cui nessuno paga – continua Daniela Franchin-ti ritrovi a inseguire ditte che chiudono e riaprono e a cui non puoi chiedere nulla. Sapevo che la situazione dell’azienda era difficile, ma chi poteva immaginare un gesto del genere?”.
Travolto dal crack di una delle ditte con cui lavorava più spesso, e strozzato dai pagamenti che non arrivavano mai da altre imprese per cui aveva svolto dei lavori in sub appalto. E’ la situazione creditoria che, sommata ai debiti dell’azienda, ha portato il titolare della Eurostrade 90 Snc Giovanni Schiavon, 59 anni, al suicidio ieri pomeriggio nella sede della sua azienda di Peraga di Vigonza (Padova). Un primo scossone finanziario lo aveva ricevuto a causa del crack della EdilBasso, gigante dell’edilizia padovana, entrato in crisi negli ultimi cinque anni. Schiavon, che abitava a Padova in un elegante appartamento proprio costruito da una azienda collegata al gruppo EdilBasso, aveva aderito al concordato fallimentare dell’azienda di loreggia (Padova). Dei 100mila euro che vantava come credito per i lavori di asfaltatura del piazzale esterno all’inceneritore di Padova, di cui la EdilBasso aveva realizzato come capofila tutte le opere civili, la EuroStrade 90 avrebbe ricevuto, in data da destinarsi, appena il 5 per cento. Gli altri 95mila euro irrimediabilmente persi nel crack del gruppo immobiliare, ancora attivo dopo la procedura di ristrutturazione del debito. Altri 80 mila euro Schiavon contava di riceverli presto o tardi anche dalla F.lli Gallo di Padova, e dalla Anselmi Aronne Srl. Visto il tardare della riscossione dei crediti e la situazione pesante delle commesse che non arrivavano, da inizio dicembre i sette dipendenti dell’azienda padovana sono stati messi in cassa integrazione, attraverso la mediazione della Cisl che si è occupata della vicenda sin da agosto, mese in cui gli stipendi ai collaboratori della Eurostrade Snc non erano stati pagati per problemi di liquidità. Una situazione debitoria relativamente modesta, se parametrata ai crediti che l’azienda si aspettava venissero onorati. Recuperati i crediti l’azienda avrebbe potuto ripartire, ma qualcosa ha logorato Schiavon che ieri pomeriggio ha portato la pistola alla tempia e si è sparato alla scrivania della sua impresa di Peraga di Vigonza. Su un foglio aveva scritto poco prima poche righe per chiedere perdono ai familiari del gesto.
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