Imprenditori disperati scrivono a Federcontribuenti: “Allarme è ancora alto, i nuovi parlamentari intervengano”

 

“E’ da giorni che rifletto, e per difendere la mia dignità la conclusione più ovvia è quella di togliere il disturbo”.
Si conclude così una lettera, l’ultima di una serie di messaggi di aiuto, che settimanalmente la sede di Padova di Federcontribuenti riceve in casella postale e via mail.
“I suicidi in Veneto non sono mai diminuiti in questi ultimi anni: sono almeno sei al mese quelli che contiamo tra imprenditori in difficoltà, solo che ora non se ne parla più. Questa lettera è particolarmente toccante per i toni e per il dramma contenuto nelle sei pagine scritte a mano – spiega Marco Paccagnella – abbiamo deciso di rendere pubblico lo sfogo di questo imprenditore che racconta esplicitamente la maturazione di istinti suicidi. Perchè la classe politica appena insediata deve farsi carico di queste situazioni, se non vogliamo rivivere in Veneto una stagione di lutti”.

Per questo Federcontribuenti lancia un appello ai parlamentari veneti appena insediati.

“Stiamo mandando via mail alle caselle di posta elettronica dei parlamentari veneti questa lettera – spiega Paccagnella – accompagnata dalla apertura urgente di un tavolo di concertazione di una moratoria delle cartelle Equitalia e delle procedure in atto nei confronti di beni immobili e conti correnti delle aziende che rischiano di vedersi chiudere ogni prospettiva di futuro. Ci aspettiamo una risposta rapida e concreta da parte dei parlamentari eletti in Veneto e daremo conto online sul nostro sito internet delle risposte che verranno date dal mondo della politica”.

Venendo all’anonimo estensore della lettera Marco Paccagnella lancia un appello attraverso i media.

“Chiedo a questa persona disperata di contattarmi ai recpaiti online dell’associazione – spiega Paccagnella – negli ultimi anni io personalmente, come molti nostri delegati sul territorio nazionale, ho salvato una dozzina di persone da istinti di questo tipo. Sappia questo imprenditore e i tanti che si sentono precipitare in un abisso di disperazione, che non sono soli. C’è sempre una maniera per uscire dai guai: l’unica cosa sbagliata da fare è arrendersi. Il problema è che sono stati spenti i riflettori sui piccoli imprenditori che si suicidano, non è giusto non parlarne. Va capito quale sia oggettivamente il problema.

Rinnoviamo l’offerta di aiuto, non toglietevi la vita, la vita è un dono prezioso, venite da noi, una soluzione la troviamo, mettete da parte la vergogna per colpe che non sono vostre e pensate di più alla famiglia che avete e che vi vuole bene, anche se gli affari non vanno bene”.