Un semaforo verde e uno rosso quelli che accende l’Ascom Confcommercio di Padova sulle tasse decise dalla nuova giunta Bitonci.
“Il verde è senz’altro per la Tari – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – che sarà scontata, come abbiamo a più riprese richiesto nel corso degli anni, per i banchi di frutta e verdura e per gli esercizi che producono rifiuti speciali. Il rosso è per l’Imu”.
All’Ascom, ovviamente, non si nascondono le difficoltà per far quadrare i bilanci, soprattutto quando il governo centrale taglia le destinazioni dei fondi, ma a quello 0,02 per cento in più sugli immobili commerciali (si passa dall’1,02 all’1,04) avrebbero fatto sinceramente a meno.
“Capisco – continua Bertin – che le famiglie debbano avere un occhio di riguardo ed, in questo senso, sottoscrivo l’impegno dell’amministrazione. Resto però anche convinto che in un momento di grave crisi qual è quello attuale gravare sull’immobile di proprietà non aiuti il commercio e, soprattutto, il turismo, ad ingranare la marcia della ripresa”.
Preoccupa, in questo senso, il pesante riflesso che già l’Imu ha nei confronti delle strutture alberghiere e che, in questo caso, si tradurrà in un ulteriore aggravio.
“Ripeto – conclude il presidente dell’Ascom – tutto è giustificabile, ma in occasioni come queste mi piace ricordare quanto fecero i friulani all’indomani del terremoto del ’76 quando scelsero di rimettere in piedi prima le aziende piuttosto che le case perché era massimamente importante far ripartire l’economia. Nei mesi scorsi abbiamo più volte fatto appello a questo criterio. Qualche comune (Rovolon e Selvazzano, tanto per citare le delibere più recenti) ci hanno ascoltato azzerando la Tasi, altri hanno deliberato a malincuore (e spero sia questo il caso del comune di Padova), qualcuno ha continuato a credere che gravare di tasse le imprese sia un’operazione a risultato neutro, ma purtroppo non è così”.