E’ in libreria il terzo volume di Antonella Benanzato dedicato all’economia della Marca. Edito da Mazzanti Editori (Venezia), ‘Protagoniti della Marca e cambiamento – Una classe dirigente a confronto”, raccoglie undici interviste ai protagonisti della politica, dell’economia e della finanza che si confrontano sul significato di essere classe dirigente in un territorio, la provincia di Treviso, teatro di profondi cambiamenti. Non solo economici ma anche politici e sociali.
Gli intervistati sono imprenditori di successo come Lauro Buoro (Nice), Antonio Campo Dall’Orto (Mtv Italia), Diego Carron (Carron Costruzioni Generali), Vincenzo Consoli (A.d. di Veneto Banca), Giovanni Gajo (Alcedo sgr), Maurizio Sacconi (Ministro del Welfare), Marina Salamoi (Altana), Adriano Sartor (Stonefly), Alessandro Vardanega (presidente di Unindustria Treviso), Luca Zaia (Ministro della Politiche agricole) e Alberto Zanatta (Tecnica).
Nel libro ci si interroga su vari quesiti:leader si nasce o si diventa? La classe dirigente di un Paese è anche specchio del territorio di cui è espressione? Il Dna originario si può mutuare in contesti differenti come la politica, l’impresa, la finanza? In sintesi, l’identikit di chi è chiamato a governare i processi vitali per la crescita di una nazione,può attingere da un patrimonio di conoscenze acquisite sul campo. A tutte queste domande hanno cercato di rispondere gli undici protagonisti della Marca.
Per Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, ad esempio le classi dirigenti devono avere “una visione di lungo respiro, classi dirigenti dal ‘pensiero lungo’ – spiega – donne e uomini che sappiano mettere al primo posto il valore della solidarietà intergenerazionale”. Un ‘pensiero lungo’ che per Sacconi parte dalla coesione valoriale del Pdl.”Stiamo costruendo un Partito della Libertà che possa avere un ruolo stabilizzatore nelle politica”.
Luca Zaia, ministro della Politiche agricole pone l’accento sull’importanza del radicamento sul territorio e sulla sua disponibilità a incontrare la gente. Zaia cita ‘Le Memorie di Adriano’ di Marguerite Yourcenar ma non dimentica le cose semplici. “Gli Italiani – sintetizza – sono stufi dei politici da salotto che deliberano chiusi nelle stanze dei loro ministeri. Voglio passare alla cronaca – ribadisce – come il ministro che ha consumato più paia di scarpe e macinato migliaia di chilometri dal Nord al Sud del nostro Paese”.
Vincenzo Consoli, a.d. di Veneto Banca è convinto che la leadership sia un giusto compromesso tra razionalità ed emotività, “due facce della stessa medaglia”. “L’etica, la trasparenza,l’assunzione diretta di responsabilità rispetto ai clienti – osserva – ma anche il rispetto dei colleghi, sono fattori importantissimi. Il vero capo – chiarisce Consoli – è quello che sa farsi carico delle esigenze degli altri e dell’azienda”.
Per il patron di Mtv Italia, Antonio Campo Dall’Orto la classe dirigente “è una categoria che trascende i confini della managerialità: costruire una classe dirigente per questo Paese – sottolinea – significa avere persone inserite in posti chiave che condividano non solo modalità gestionali, ma anche una visione di fondo della società e del bene pubblico”.
Per finire in bellezza, Marina Salamon, unica donna tra una platea di uomini che sogna un impresa dove la responsabilità sociale possa diventare l’alfabeto primario. Un futuro di contaminazioni e di classi dirigenti “in ascolto”. “Curiosa, non irrigidita su tematiche obsolete, lungimirante nel governo dei processi”. E nel futuro della Marca, Salamon vede il primato di un’area-laboratorio che proprio grazie alla sue contraddizioni e “contaminazioni” potrà vincere la sfida del futuro e della modernità.
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