Incentivi per le energie rinnovabili: Confindustria “incognita penalizzante”

 

«L’incognita incentivi sta avendo pesanti ripercussioni sull’intera filiera delle energie rinnovabili e, in assenza di correttivi da parte del Governo, rischia di ridimensionare un settore che a Padova e in Veneto ha dimostrato grande vitalità. La reazione dei produttori va ascoltata e recepita in un percorso meno drastico verso il nuovo sistema di incentivi e, soprattutto, non retroattivo. È quanto dirò personalmente al Ministro Maurizio Sacconi che incontrerò lunedì a Padova».
È la preoccupazione espressa dal presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin, che rileva in modo critico il carattere retroattivo del decreto sulle energie rinnovabili approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento, che modifica il precedente decreto (agosto 2010) che fissava la validità degli incentivi fino al 31 dicembre 2013, prevede l’erogazione dei contributi per le rinnovabili esclusivamente per gli impianti allacciati alla rete entro il prossimo 31 maggio. Dal 1 giugno scatteranno invece i nuovi bonus, contenuti e allineati a quelli europei.
«La stabilizzazione degli incentivi – spiega Pavin – è un obiettivo che condividiamo, discende dall’obbligo di recepire una direttiva Ue e può dare certezze nel lungo periodo. Ma deve essere graduale e soprattutto non retroattiva. Le regole non possono essere cambiate in corsa. I patti vanno onorati, specie da parte dello Stato. Il risultato di questa retromarcia in corso d’opera è la totale incertezza del settore. Per chi ha progetti autorizzati, finanziati o in corso, rientrare nella scadenza di fine maggio è un giro di roulette. E per il futuro rischiano di essere ridimensionati investimenti e occupazione». «La stabilizzazione deve essere progressiva – insiste il presidente di Confindustria Padova -. L’aspettativa è che ora il Governo, come già annunciato, riapra il confronto di merito, in vista dei decreti attuativi da varare entro aprile, per arrivare a una decisione equilibrata che dia certezze agli operatori e a chi ha già fatto investimenti. È quanto dirò lunedì prossimo al Ministro Maurizio Sacconi, rappresentando la preoccupazione degli operatori del settore».