Partiranno nelle prossime ore per la Croazia dove ad attenderli ci sono dei funzionari del consolato italiano i due figli di Francesco Salpietro e Marinelda Patella, velisti speronati da un motoscafo ieri pomeriggio e deceduti in seguito allo schianto. A renderlo noto il parroco della basilica di Santa Giustina che oggi pomeriggio si è intrattenuto per un momento di preghiera nella casa di famiglia in via Ferrari, nel centro storico di Padova. “La famiglia Salpietro era molto riservata, bravissime persone – ha detto il parroco don Michele Roina uscendo dall’abitazione dove vivevano Francesco Salpietro e Marinelda Patella – sono ancora sconvolto per quanto accaduto, e in pena per i i due ragazzi che si ritrovano improvvisamente senza genitori”. Federico Salpietro, primogenito della coppia, 26 anni, si trovava per lavoro in Francia al momento della tragedia che ha colpito la famiglia e nelle ultime ore è tornato a Padova dove lo aspettava la sorella Gaia, 22 anni. Entrambi domani sono attesi a Sebenico, Croazia per il riconoscimento dei corpi dei due genitori e le pratiche per il rimpatrio delle salme. Francesco Salpietro era ingegnere in una ditta di Santa Maria di Sala che produce suole da scarpe e Marinelda Patella da anni dietologa in servizio all’Usl 16, specializzata nel regime alimentare delle persone in cura per chemioterapia. Vivevano da una ventina d’anni in una elegante abitazione di via Ferrari 7, pieno centro storico dietro l’abbazia di Santa Giustina.
Intanto dalla Croazia si apprende da fonti della polizia che Tomislav Horvatincic, l’imprenditore croato che a bordo del suo motoscafo si è scontrato con una barca a vela provocando la morte di due coniugi padovani è stato trattenuto in questura per tutta la notte dalla polizia. Secondo i primi accertamenti della capitaneria di porto Horvatincic avrebbe superato di molto il limite di velocità. «Per ora tutto indica che il fuoribordo di Horvatincic era dentro la zona di 300 metri e si muoveva ad una velocità di circa 20 nodi, mentre il limite è di cinque», ha spiegato Boris Seljanovski, della capitaneria di porto di Sebenico.
L’incidente è accaduto ieri verso mezzogiorno, nei pressi dell’isolotto Maslinovnik, vicino a Sebenico, in Dalmazia. Per ora si sa che il fuoribordo dell’imprenditore croato, lungo 12 metri, ha urtato in piena velocità il lato sinistro della poppa della barca italiana, la “Santa Pazienza”, proprio nel punto dove in quel momento si trovavano i due coniugi padovani, Francesco Salpietro e Marinelda Patella.
In un comunicato diffuso ieri l’imprenditore aveva ammesso di essere stato lui alla guida dell’imbarcazione sostenendo però che si era guastato l’autopilota e di «aver fatto tutto il possibile per avvertire le persone sulla barca a vela del pericolo imminente».
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