“Credo che nel giro di una ventina d’anni l’approccio alle malattie infiammatorie croniche intestinali cambierà radicalmente, nella stessa maniera in cui è cambiato l’approccio all’ulcera gastrica quando si sono capite le cause batteriche di questa malattia”. A dirlo oggi durante il convegno di presentazione dell’attività del centro studi dell’azienda ospedaliera di Padova sulle infiammazioni intestinali croniche il direttore del centro, professore Giacomo Sturniolo. La malattia del’infiammazionecronica dell’intestino colpisce circa 10mila veneti, registrando 9 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, ogni anno. Ne soffrono indifferentemente uomini e donne, per lo più tra i 20 ed i 40 anni, in piena attività lavorativa con un elevato bisogno di cure e interventi sanitari. Infatti, la ridotta capacità lavorativa nei periodi di riaccensione della malattia, l’assenza dal lavoro, la scadente qualità di vita e la morbilità di queste malattie fanno sì che esse comportino un capitolo di spesa non indifferente per la sanità veneta.
Sono oltre 2000 i pazienti regolarmente seguiti dalla Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, punto di riferimento per l’intera regione e non solo: i pazienti provengono infatti dall’area del Triveneto e da altre regioni quali la Lombardia, le provincie di Trento e Bolzano, l’Emilia, ma anche Lazio, Sicilia.
“Un centro specializzato come il nostro – commenta Giacomo Carlo Sturniolo, Direttore della Struttura Operativa Complessa di Gastroenterologia dell’azienda Ospedaliera – Università di Padova – contribuisce ad assicurare la continuità diagnostica e terapeutica fra strutture ospedaliere e servizi distrettuali, supporta i servizi sanitari e le altre istituzioni coinvolte nella presa in carico dei pazienti; crea un ambito di formazione continua e di confronto, produce e diffonde nuove conoscenze sulle caratteristiche epidemiologiche di queste malattie e sulla più moderna diagnostica e cura”.
Ogni settimana l’ambulatorio della gastroenterologia svolge fino a 66 consulenze. E’ inoltre attivo un servizio di gestione a distanza per i pazienti in follow-up attraverso un call-center, gestito da personale medico ed infermieristico specializzato, che tutti i giorni risponde a richieste di intervento urgente. Questo servizio contribuisce a ridurre il numero di ricoveri e la loro durata senza che al paziente venga a mancare la competenza, l’organizzazione e il supporto di mezzi e persone adeguate alla sua cura. Il centro padovano ha scelto di seguire le linee guida IG-IBD che aumentano sicurezza ed efficacia delle poche terapie oggi a disposizione di medici e pazienti. “Queste linee guida contribuiscono a colmare un vuoto – commenta Renata D’Incà, responsabile dell’Unità Operativa Semplice per le malattie infiammatorie croniche intestinali dell’Azienda Ospedaliera di Padova – fino al 2010 infatti non erano disponibili protocolli nazionali sull’uso dei farmaci biologici nei pazienti adulti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali: Morbo di Crohn e Colite Ulcerosa. Le linee guida ci indicano quali casi trattare con i farmaci biologici, come valutare i pazienti prima di iniziare la terapia per renderla il più possibile sicura ed efficace, come monitorare i pazienti durante la terapia, quali farmaci associare e quali no, quando interrompere la terapia, perché e come.”
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