Inizia la raccolta del frumento: Coldiretti lancia l’allarme per diminuzione della produzione

 

Al via la mietitura del grano in tutta la provincia e in particolare nella Bassa Padovana, dove però la perdurante siccità incide sulle rese di una delle provinciali coltivaioni. Lo annuncia Coldiretti Padova in merito alle prime trebbiature in campo avviate in questi giorni e che nei prossimi giorni saranno diffuse su tutto il territorio. Complice il caldo e le alte temperature che hanno accelerato i tempi di maturazione delle spighe. “La produzione di grano a livello provinciale – precisa Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – si presenta con un calo di circa il 10 per cento per effetto della riduzione delle rese a causa dei cambiamenti climatici. Nella nostra provincia la superficie coltivata a frumento tenero è salita a 21 mila ettari lo scorso anno ma per questa stagione il clima ha pesato sulla produzione, stimata per l’appunto in calo.  La raccolta stimata è di poco più di 110 mila tonnellate per un fatturato di circa 21 milioni di euro. Il frumento duro invece è coltivato in circa 1.700 ettari e anche in questo caso il caldo e la siccità incidono sulla produzione, così come sarà per altre coltivazioni. Ci troviamo di fronte ad un’estate veramente critica, dopo mesi con scarsissime precipitazioni ora il caldo aggrava la situazione, tanto che centinaia di ettari della nostra pianura sono ormai a rischio desertificazione.  Stimiamo che almeno un terzo della Bassa Padovana non sia raggiunto dalla rete irrigua e in mancanza di precipitazioni non ci sarà acqua per far crescere il mais, la soia, la barbabietola, ma anche frutta e verdura”.

La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea dalle quali si evidenzia che in un caso su quattro i costi superano i ricavi con il grano duro per la pasta che è quotato in Italia 55 centesimi al chilo e quello tenero per il pane a 45 centesimi al chilo. L’impatto si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo, secondo la Coldiretti.

“In questo scenario di profonda crisi idrica – aggiunge Bressan-  è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e della successiva ottimizzazione nella gestione. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie Coldiretti insieme ai Consorzi di bonifica ha elaborato e proposto un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti”.