La carriera nel settore informatico è da sempre ben vista perché promette numerosi sbocchi lavorativi ed è un settore che non sembra arrestarsi.
Le aziende non possono rinunciare a professionisti che si occupano dei loro software, programmi, siti e applicazioni, garantendo efficienza, protezione dei dati, sicurezza e funzionalità. Allo stesso modo anche la carriera da freelance è in ascesa e le offerte di collaborazione sono sempre di più.
Ma come si fa a iniziare questo tipo di carriera? È possibile iniziare a studiare informatica da zero?
Come fare se non si ha una laurea in informatica?
Molte persone che sognano una carriera da sviluppatore si bloccano pensando di non avere possibilità dato che non hanno una laurea in informatica o in materie simili.
Ebbene, questo non è più un freno: sono davvero molte le aziende che non chiedono ai candidati di avere una laurea come requisito necessario.
Infatti, a oggi è più importante avere esperienza pratica, essersi messi alla prova con numerosi progetti e poter mostrare un portfolio accattivante e che susciti l’interesse del recruiter.
Per farlo, è consigliabile seguire dei corsi professionalizzanti: online si trova un’offerta davvero ampia, tra bootcamp, seminari, corsi e laboratori che aiutano a imparare a programmare e a studiare i primi linguaggi di programmazione.
Aulab, ad esempio, è l’azienda italiana che da anni offre corsi di formazione in ambito informatico e propone diverse opzioni (anche gratuite) per preparare studenti con livelli di partenza differenti, compreso chi parte da zero.
La laurea può certamente facilitare lo studio ma la sua mancanza non deve essere vista come uno scoglio insormontabile: iniziare questo percorso lavorativo, con impegno, costanza e passione, sarà possibile per tutti.
Quali sono gli altri requisiti necessari a iniziare la propria carriera?
Come anticipato, le risorse (gratuite o a pagamento) per imparare a programmare online sono davvero numerose e si adattano a chi non ha esperienza e a chi vuole migliorare le proprie competenze.
Oltre allo studio dei linguaggi e delle sintassi, bisogna tenere in considerazione degli altri aspetti che fanno la differenza fra un bravo sviluppatore che ha studiato e uno che può avere una carriera brillante.
Prima di tutto si deve considerare la propria abilità di problem solving: i programmatori devono essere in grado di trovare velocemente soluzioni efficienti e creative per risolvere i problemi che scopriranno durante la scrittura e i test dei loro programmi. Essere rapidi nel risolvere i problemi evita di rimanere bloccati e, in alcuni casi, di perdere risorse preziose.
Per questo è importante anche avere capacità di ragionamento matematico e logico ma anche creativo: non ci si può affidare solo allo studio delle sintassi ma bisogna avere una mente attiva e in grado di ragionare fuori dagli schemi.
Infine, non bisogna tralasciare la conoscenza della lingua inglese, che è alla base dei linguaggi di programmazione e sarà utile per padroneggiarli più velocemente ma anche per interfacciarsi e confrontarsi con colleghi di tutto il mondo tramite i blog e gli eventi online.
Quali sono gli sbocchi lavorativi?
Se ci si applica con costanza, impegno e dedizione e si unisce lo studio della teoria alle esercitazioni e alle proprie soft skills, le possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro sono davvero molte.
Si può lavorare in aziende che creano software per settori diversi, come quello industriale, farmaceutico e ospedaliero, bancario, del commercio online, video ludico e molti altri. Ci si può occupare di sviluppo di nuovi siti web e app mobili e si può collaborare con start-up in cerca di nuove idee per realizzare i propri progetti.
Insomma, fra il lavoro dipendente e quello da freelance, gli sbocchi professionali sono potenzialmente senza limiti.