Inverno demografico: sul Veneto in arrivo la tempesta perfetta

 

In assenza di migrazioni, il deficit di potenziali lavoratori in Veneto, ovvero persone in età compresa fra i 20 e i 64 anni, nel 2043 sarà di 700mila unità: la proiezione è stata presentata questa mattina da Gianpiero Dalla Zuanna, docente di Demografia dell’Università di Padova, in apertura della due giorni Siamo troppi o troppo pochi? Le sfide della demografia in Italia e in Veneto, un importante convegno promosso dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova e dalla Camera di Commercio di Padova, ospitato nella sala convegni del Panoramic hotel Plaza di Abano Terme.

Soltanto quest’anno, non tenendo in considerazione le migrazioni, il saldo fra i 64enni, quindi potenzialmente in uscita dal mercato del lavoro, e i 20enni, sarà negativo a livello regionale per 20mila unità mentre nel 2034 il gap fra le due età sarà a quota 40mila. Un’emorragia che, anno dopo anno, produrrà appunto in 20 anni l’impressionante calo di 700mila persone in età da lavoro.

«Se teniamo in considerazione che nel 2023 – ha spiegato il demografo – il saldo delle migrazioni ha segnato un +13mila, appare evidente come già ora le migrazioni non siano sufficienti a colmare il gap con uno “scompenso” di 7mila potenziali lavoratori in un solo anno». Una “tempesta demografica perfetta” in cui si sommano diversi fattori, «dall’invecchiamento della popolazione alla bassa natalità, fino alla diminuzione di attrattività del territorio per stranieri e giovani». Uno scenario destinato ad acuirsi nei prossimi anni e di fronte a numeri di portata così ampia anche i necessari interventi per incrementare i saldi migratori – non solo con l’aumento di “ingressi”, ma politiche per limitare il fenomeno della fuga all’estero dei talenti – non potranno rispondere al fenomeno. Al tempo stesso anche l’effetto di un eventuale incremento delle nascite potrà avere impatto non prima di 20 anni. Da qui la necessità indicata dal demografo di «intervenire parallelamente con politiche di mitigazione per aumentare il numero di persone che lavorano, incentivando l’occupazione giovanile e femminile o favorendo la permanenza più a lungo delle persone nel mercato del lavoro ad esempio, come avviene in altri Paesi europei, coinvolgendo gli anziani in lavori a orario ridotto, con mansioni adatte alla loro capacità fisica».

«I dati dell’indagine – spiega Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova – interpellano direttamente tutti gli attori del nostro territorio. Si tratta di un tema che ci stiamo ponendo da tempo e che questa analisi restituisce in tutta la sua evidenza e urgenza. Se già oggi la mancanza di personale è un problema che raccogliamo quotidianamente le aziende del nostro territorio, di diversi settori e classi dimensionali, nel prossimo futuro la situazione rischia di diventare ancor più critica. Per questo abbiamo voluto co-organizzare l’appuntamento di oggi assieme al dipartimento di Statistica, come occasione per confrontarci sulle possibili risposte, a partire dai dati, con alcuni dei più autorevoli esperti a livello nazionale».

L’analisi di Dalla Zuanna – che ha anche restituito una fotografia del Veneto nel 2050 con la fascia degli over 70 che rappresenterà il 29% della popolazione complessiva, percentuale quasi tripla rispetto al 1990 – ha offerto inoltre un’interessante mappa demografica dei comuni del Nord Est, un’analisi che mette in evidenza le profonde differenze territoriali. Fra le evidenze più significative, la grande differenza fra due territori montani come il Bolzanino e il Bellunese, nel primo caso con quasi tutti i Comuni nella fascia dei “meno anziani”, nel secondo caso con la maggior parte dei territori che hanno la più alta percentuale di over 65. Oltre che nel Bellunese i Comuni più “vecchi” sono ubicati in quasi tutto il territorio del Friuli Venezia-Giulia e – in Veneto – nelle parti montuose e alto-collinari delle provincie di Verona, Vicenza e Treviso e nel basso Polesine. Fra le città capoluogo la palma della città con più alta percentuale di anziani spetta a Venezia. Un altro elemento interessante – ha spiegato il demografo – è rappresentato dal fatto che i Comuni più giovani sono in linea generale collocati, oltre che in Provincia di Bolzano, lungo le assi autostradali e in particolare lungo le direttrici Verona-Vicenza-Padova e Padova-Treviso. «Una conferma in più – spiega Santocono – della connessione fra infrastrutture e sviluppo del territorio, con un impatto non solo economico, ma anche sul tessuto demografico».

All’intervento di Dalla Zuanna ha fatto seguito una tavola rotonda con Marco Balbo, imprenditore, già Sindaco di Urbana, Gianluca Dall’Aglio, Presidente Confartigianato Imprese Padova, Andrea Galeota, Responsabile Servizio Promozione e Progetti di Sviluppo del Territorio. Nel pomeriggio è previsto l’intervento di Cecilia Tomassini, ricercatrice dell’Università del Molise, che tratterà di problemi e opportunità dell’invecchiamento. Seguirà la tavola rotonda con gli interventi di Fabio Toso, Direttore Generale Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus, Marco Maggia, imprenditore Ermitage Medical Hotel, Giuseppe Dachille, INPS direzione generale, Maria Chiara Corti, direttrice dei Servizi Socio-sanitari e della Funzione territoriale dell’Ulss 6 Euganea.

La giornata di domani, mercoledì 25 settembre, vedrà gli interventi di Enrico Di Pasquale, ricercatore di Fondazione Moressa, che presenterà alcuni dati che fotografano la presenza di migranti in Veneto e in Italia e il loro apporto al mercato del lavoro e di Maria Letizia Tanturri, docente del dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova che parlerà di natalità, welfare e famiglie. Sono inoltre in programma due tavole rotonde: la prima, dedicata al confronto sugli stimoli emersi dall’intervento di Di Pasquale, vedrà coinvolti Antonio Longhin, componente Comitato Imprenditoria Giovanile, Elena Morello, Presidente Comitato Imprenditoria Femminile e don Luca Facco, Vicario episcopale per il territorio e Presidente della Fondazione Nervo Pasini. La seconda tavola rotonda metterà a confronto Maria Cristina Piovesana, già Vicepresidente di Confindustria, Luca Pierobon, Sindaco di Cittadella e Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari. Le conclusioni saranno affidate al professor Dalla Zuanna e al segretario generale della Camera di Commercio di Padova Roberto Crosta.