”Da circa 18 mesi non si segnalavano eventi degni della nostra attenzione all’interno o nelle vicinanze dello stadio Euganeo. Il fatto di ieri pomeriggio è grave, e l’arresto di due ultras e la segnalazione di altri sei per il provvedimento di allontanamento dagli eventi sportivi è un segnale dell’attenzione e della prontezza delle reazioni che la polizia e le altre forze armate danno ad eventi del genere”. Questo il commento del questore Luigi Savina all’irruzione di ieri pomeriggio di otto ultras nello spogliatoio del calcio Padova al termine dell’incontro di prima divisione Padova – Legnano.
Due ultras, Gianluca Locicero ed Alberto Martin domani compariranno davanti al giudice per la convalida dell’arresto e l’eventuale processo con rito direttissimo. Rischiano entrambi un “Daspo” tra i tre ed i cinque anni.
”Ieri era presente all’Euganeo al momento dell’irruzione anche un ispettore della federazione gioco calcio che trarrà le proprie conclusioni – ha risposto Savina a chi tra i cronisti gli chiedeva se lo stadio Euganeo rischi o meno di rimanere chiuso al pubblico per le prossime partite – per quanto mi riguarda ribadisco l’attenzione con cui la polizia segue costantemente il fenomeno delle tifoserie più estreme. Proprio in occasione dell’incontro di ieri il responabile della gestione della sicurezza nello stadio aveva disposto un maggiore impiego di uomini. Credo che il sistema abbia funzionato bene: come da disposizione del ministero dell’interno della sicurezza dentro le mura dello tadio si occupano prevalentemente gli incaricati di questo servizio che organizzativamente dipendono dalla società di calcio: l’intervento degli uomini della polizia allertati dalla società è scattato immediatamente, nel giro di davvero pochi secondi, tanto che gli otto ultras autori dell’irruzione sono stati fermati quando ancora erano all’interno dello spogliatoio e condotti immediatamente in questura, dove per due di loro, con alle spalle una lunga storia di precedenti di polizia connessi alla violenza negli stadi è stato ritenuto opportuno l’arresto. Gli altri sei, di cui tre incenurati ed i rimanenti con precedenti segnalazioni di poco conto saranno comunque destinatari di Daspo ed anche loro per un bel pezzo non potranno più asistere agli incontri sportivi”.
Sulla vicenda in sè, e su alcune critiche agli steward dello stadio che non sono riusciti a bloccare gli otto scalmanati Savina ha concluso sottolineando che “gli steward non sono dei “Rambo”, quando si rende neceario l’uso della forza o in situazioni particolari ci siamo noi delle forze dell’ordine: con questo però non voglio dire che immagino un ritorno della polizia all’interno dello stadio. Il sistema così com’è garantisce la sicurezza dell’impianto, recentemente rafforzata con l’installazione di telecamere e tornelli”.Il sindaco Flavio Zanonato dal canto suo commenta: “L’assalto di alcuni facinorosi allo spogliatoio del Padova è un atto estremamente grave, che va condannato senza remore di alcun tipo. Non si tratta di tifosi, come ci si ostina a definirli, ma di personaggi violenti che scaricano le proprie frustrazioni allo stadio e che fanno delle minacce, dell’intimidazione, della violenza il loro metodo di comportamento. Questi soggetti non hanno nulla a che fare con lo sport e con i suoi valori positivi, vanno isolati e messi nelle condizioni di non nuocere all’intera collettività e, in particolare, a tutte quelle persone che la domenica si recano allo stadio per partecipare ad una festa e per sostenere la propria squadra. Oltretutto la Comunità, a causa di pochi violenti, è costretta a spendere ingenti risorse per garantire la sicurezza allo stadio (risorse che potrebbero essere impiegate in ben altre direzioni, soprattutto a favore delle persone più deboli) e le forze dell’Ordine devono impiegare i propri agenti per fronteggiare questa eterna emergenza, sottraendo energie e risorse umane alla lotta contro la criminalità. Credo che insieme – le Istituzioni gli sportivi e chi davvero ama il calcio – dobbiamo aumentare il nostro impegno per sconfiggere definitivamente la piaga della violenza”.
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