“Abbiamo un patrimonio di partecipazione e di passione politica che sarebbe un peccato disperdere: dobbiamo ragionare sul cosa possiamo fare oggi e su qual’è la nostra idea della Padova dei prossimi dieci anni, sulla visione che abbiamo sull’economia, il lavoro e la società che sono in fase di trasformazione”. A dirlo ieri sera Jacopo Silva, in una sala Paladin con una settantina di persone. A ragionare con Jacopo silva c’era Luca Barbieri, per anni responsabile della cronaca padovana del Corriere del Veneto, autore di uno degli articoli più analitici all’indomani della sconfitta elettorale dell’8 giugno. (clicca qui per leggere l’articolo)
“Padova ha deciso di auto commissariarsi – ha esordito Luca Barbieri – a causa di una classe dirigente politica che aveva probabilmente esaurito la sua spinta di innovazione amministrativa e di adesione sociale ad un progetto che non ha saputo convincere la maggioranza dei cittadini che hanno scelto di cambiare. Occorre al centrosinistra un bagno di umiltà e probabilmente anche una riflessione profonda su come ripartire per ritornare ad interpretare i bisogni veri e profondi della città”.
Bagno di umiltà e riflessione profonda secondo Jacopo Silva possono iniziare con la creazione di un circolo che aderisca al Pd. “Per il momento è una idea che dovremo condividere con un gruppo ampio di persone – spiega Silva – molti amici appartenenti al mondo dell’università, dell’impresa e delle professioni hanno dato la loro adesione a questa idea: creare un laboratorio di idee sulla buona amministrazione, sulla politica al servizio della città, sulla cultura come promozione della nostra comunità. Saranno cinque anni duri, ma è anche un viaggio interessante alla riscoperta di Padova, una città che sta cambiando velocemente e che deve essere guidata su una traiettoria di sviluppo economico e crescita civile”.