Joule, la start up dei millennials trova il lavoro ideale in 40 secondi

 
In media l’individuazione ed assunzione di un dipendente senza funzioni direttive costa all’impresa tre mesi di tempo e una commissione media del 20%del RAL con un tasso variabile tra il 15 e il 25% di fallimento nei primi tre anni dell’inserimento della persona nell’organizzazione aziendale. In Italia le Spa hanno investito 1 miliardo e 131 milioni di euro (fonte AIDA) per il recruiting di nuove figure aziendali. Un mercato enorme che attualmente viene gestito da psicologi del lavoro e addetti alle risorse umane ma che presto potrebbe essere rivoluzionato dall’adozione dell’intelligenza artificiale.

Quaranta secondi per incrociare centinaia di variabili fisiche e psicologiche e dare il responso che può cambiare la vita lavorativa. E’ il tempo che impiega Joule, l’algoritmo di intelligenza artificiale che è già in fase avanzata di test e che da fine settembre esordirà sul mercato della selezione del personale.

Un business in cui la start up padovana fondata un anno fa dalla neo laureata Laura Sposato, 23 anni, punta a giocare il ruolo della rivoluzione tecnologica.
“Fino ad ora le selezioni del personale avvengono con metodi non dissimili a quelli del dopoguerra: mando un curriculum ed aspetto che il responsabile delle risorse umane mi faccia un colpo di telefono. E’ cambiato negli ultimi anni solo il modo in cui si spedisce la propria candidatura: dalla busta consegnata a mano si è passati prima al fax e poi alla email. Ma nulla più. Noi siamo pronti a consegnare alle imprese candidati già profilati con un metodo che garantisca ad una percentuale molto vicina al 100 per cento il successo dell’assunzione. Ed ai candidati garantiamo di essere la persona giusta al posto giusto”.
Tutto merito della velocità di calcolo dei computer, che da mesi gli ingegneri del gruppo di lavoro internazionale sorto in seno alla start up con sede a Padova, stanno addestrando a riconoscere ed intuire, su base matematica e scientifica, le qualità a volte nascoste del candidato ideale per il lavoro ideale.

“Gli anglosassoni le chiamano “soft skills” – spiega Laura Sposato, laureata in Economia e commercio a Cà Foscari – l’idea di Joule è nata durante il tirocinio aziendale che ho compiuto alla fine del mio percorso di studi. Lavoravo nell’ufficio di selezione del personale e mi domandavo ogni giorno se ci potesse essere un modo più rapido e più sicuro per scegliere il destino lavorativo delle persone che vedevo “profilare” dagli esperti di psicologia del lavoro. Quel metodo c’è, facendo passare allo scanner dell’intelligenza artificiale la persona, che si siede davanti al computer e dopo 40 secondi ha già detto tutto alla macchina”.
Un’idea meno fantascientifica di quanto possa sembrare, dato che un gruppo di 9 business angels hanno deciso di finanziare con 800mila euro il progetto che ora sta diventando realtà.
“E’ stata davvero una piacevole e gratificante sorpresa raccogliere il finanziamento utile ad ingaggiare la squadra di 11 persone, tutte assunte con contratto da lavoratore dipendente full time, evidentemente le buone idee anche in Italia possono trovare persone che le ascoltano con attenzione”.
Come funziona Joule dal lato azienda? “Come una calamita – spiega Laura Sposato – valorizziamo e mettiamo in ordine i candidati che realmente hanno non solo le competenze, ma anche le caratteristiche non codificate utili all’ambiente di lavoro in cui verranno inserite. E queste caratteristiche le pesa e le misura la macchina in maniera infinitamente più oggettiva di qualsiasi persona. Si evitano così perdite di tempo in fase di selezione e si riducono al minimo le probabilità di “rigetto” della persona nel nuovo posto di lavoro. In media secondo le recenti analisi di mercato, la selezione di una nuova figura professionale costa migliaia di euro e richiede anche mesi di ricerca. Con Joule la ricerca è pressochè istantanea e il risultato con un tasso di successo atteso ben oltre il 95%”.