Dove non c’era nulla ora 18mila persone riacquistano la vista, 250 bambini sfuggono ad un destino di povertà grazie all’istruzione. Venticinque di questi sono disabili. Altri 120 portatori di disabilità a San Giorgio delle pertiche hanno un lavoro: producono miele, grappa, fanno dei lavori che oltre a dare dignità alla loro vita, li rendono autonomi e fanno crescere la comunità intitolata a Paolo VI.
Motore di questa serie di miracoli, la provvidenza, per chi crede, ma anche uomini di buona volontà come romano Lovison e sua moglie Anna, che si sono presi una rivincita sul dolore per la morte del figlio Marco ridando nuove chance di vita a moltissime persone, a San Giorgio delle Pertiche come a Wolisso, in Etiopia. Perchè il bene non ha confini e non conosce distinzioni di razza. Ed in nome di Marco Lovison continuano a nascere iniziative, grazie ai suoi amici che lo ricordano raccogliendo fondi con i vasetti di miele dell’operazione occhi dolci, che vengono prodotti dalla cooperativa dove ieri sera oltre cento persone, amici di Marco e di Romano Lovison, si sono riuniti per farsi gli auguri di Natale. C’ero anch’io ieri sera, anche se Marco non l’ho mai conosciuto. Attraverso Marco ho conosciuto Romano Lovison, una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto. Un uomo che merita tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. In un mondo pieno di rancore, di odio, di individualismo, lui ha saputo far nascere un mondo da una tragedia che avrebbe steso molti. Lui ieri sera, in questa foto, era in piedi, per parlare con la consueta semplicità, dei progetti futuri, dell’asilo per i bambini etiopi e del nuovo padiglione della cooperativa nascosta tra i campi del Graticolato romano, che le dà il nome. Il miele è buonissimo, non so se si può ancora acquistare. Per aiutare la cooperativa a produrre nuovo bene e nuove cose buone basta un click a questo link: partecipa a un contest online, per una volta anche facebook può servire a qualcosa
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