L’incisione all’altezza della piega inguinale permette di preservare ossa e tessuti molli, riduce l’invasività, accorcia il decorso post-operatorio, diminuisce dolore e inestetismi. Rivoluzione nella protesizzazione d’anca al Policlinico di Abano Terme (Padova) dove sono stati effettuati i primi interventi di chirurgia protesica totale di anca robotizzata con sistema “Mako Rio” mediante via chirurgica mini-invasiva anteriore, metodica che prende il nome di “tecnica bikini“. L’utilizzo da una parte di una piattaforma robotica ad alta tecnologia e dall’altra di una tecnica chirurgica mini-invasiva, combinate insieme, ha permesso sommare i vantaggi tecnici e meccanici quali il controllo della lunghezza dell’arto e i parametri angolari di impianto delle componenti protesiche, con quelli dettati dalla chirurgia che protegge i tessuti (la cosiddetta “tissue sparing surgery”), che comporta riduzione di dolore e sanguinamento e precoce recupero post-operatorio. Gli interventi (3 casi eseguiti in tre pazienti donne di anni 82, 84 e 63) sono stati eseguiti dall’équipe di Ortpedia I composta dal dr. Antonio Camporese, dal dr. Zeno Biber e diretta dal dr. Sergio Candiotto.
“La via chirurgica anteriore secondo la tecnica bikini – spiega il dottor Antonio Camporese – non prevede la sezione di gruppi muscolari, si avvale di un tradizionale approccio anteriore intermuscolare e un’incisione cutanea inguinale di circa 8-10 cm che ripercorre le fisiologiche linee di piega della cute, cioè le “linee di Langhans”. Questo permette di ottenere una cicatrice chirurgica quasi invisibile indossando dei normali slip, di dimensione estremamente ridotte e ben tollerata”.
La piattaforma robotica per ortopedia protesica MAKO surgical (modello RIO System) è entrata in funzione per la chirurgia del ginocchio nel Policlinico di Abano Terme nel 2011, tra le prime realtà private in Italia a utilizzarlo, con ottimi risultati clinici e oggi il polo ospedaliero vanta una consolidata esperienza. L’utilizzo della robotica nella chirurgia dell’anca è motivato dalla costante ricerca da parte del chirurgo di una omogeneità e riproducibilità dei risultati considerando però la personalizzazione dell’intervento ovvero l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. La piattaforma si avvale di un braccio robotico che permette di riprodurre sull’assistito quanto il chirurgo ha pianificato con estrema precisione, eliminando di fatto la percentuale di errori di esecuzione della tecnica. La combinazione delle due modalità – Mako Rio più tecnica bikini – dà i migliori risultati oggi riferiti in letteratura.