La fame può “attanagliare” fino alle 4 da Badòle

 

Il panin “buèo” tira tardi. Sarà possibile tornare al rito della piadina all’alba. Tutto merito del Tar di Venezia che ha dato ragione a Badòle & Co. La guerra non l’hanno vinta ancora, ma la prima battaglia sì. Il Tar del Veneto ha infatti sospeso gli atti con cui il Comune di Padova aveva negato a tre venditori ambulanti di piadine e panini di prorogare l’orario di apertura fino alle 4 del mattino per i propri chioschi in corso Stati Uniti, via Adriatica, via Romana Aponense. E ha imposto al Comune di riaprire l’istruttoria sulla domanda, imponendo anche dei tempi serrati per ricevere i pareri necessari, anche alla luce di due importanti aperture da parte dei «piadinari»: da un lato infatti gli ambulanti si sono detti disponibili a bloccare la vendita di alcolici dopo la mezzanotte, dall’altro a garantire un servizio di vigilanza privata per evitare schiamazzi notturni o problemi di ordine pubblico senza gravare sulla polizia municipale. A presentare il ricorso erano stati Stefano Fasolo (via Adriatica), Alessandro Martignon in nome della sua società «Dal Baffo» (corso Stati Uniti) e Pierpaolo Boscolo Pantalin per «Il Farcitone» (via Romana Aponense), i quali lo scorso luglio si erano visti rigettare le istanze di proroga dal Comune, sulla base dei pareri della Questura e del comando dei Vigili urbani. I giudici del Tar, nella rapida analisi tipica della fase cautelare, hanno ritenuto che i rigetti siano caratterizzati da «insufficienza dell’istruttoria», «genericità delle asserzioni», «omessa considerazione individuale della posizione dei singoli soggetti» e che causino un «danno grave e irreparabile».