“Oltre ogni aspettativa!” questo il commento all’unisono per la sesta edizione de la Fiera delle Parole, la seconda per Padova. E dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso, quest’anno si è fatto ancora di più. “Un pensiero per la gente rimasta fuori” ci dice Bruna Coscia, Presidente dell’Associazione Cuore di Carta, colei che ha ideato e diretto La Fiera delle Parole in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova. Ricordiamo che a La Fiera delle Parole collaborano anche la Camera di Commercio di Padova, AcegasAps, Ascom e Progetto Giovani.
Che fosse il Pedrocchi, il Centro Culturale Altinate San Gaetano, l’Aula Magna del Bo, il Liviano o il Palazzo della Ragione ( contiene 1000 persone, altro luogo a Padova più capiente non c’è ) ogni volta si è registrato il tutto esaurito e la gente rimasta fuori, d’altro canto, ci dà la misura del successo di pubblico ad ogni singolo evento.
Ricordiamo che per l’edizione 2012 La Fiera delle Parole ha portato in città più di 155 incontri e invitato 200 autori. Il pubblico che ha partecipato si attesta intorno alle 50.000 presneze; ieri sera all’incontro con vecchioni e Guccini la stima si aggira intorno alle 5.000 persone. Per gli incontri più importanti considerando il Palazzo della Ragione sempre pieno e la gente rimasta fuori possiamo dire che siamo arrivati anche a 3.000 persone per evento.
“Più di mettere un maxi schermo in Piazza della Frutta, almeno in questa edizione, non abbiamo potuto fare” spiega Bruna Coscia “ma si è riempita anche quella. Noi di Cuore di Carta vogliamo arrivare a tutti e ci dispiace davvero moltissimo per quelli che sono rimasti fuori”.
Si sono registrate file record, con gente che si metteva davanti agli ingressi anche due ore prima pur di poter partecipare. Questo successo, il grande calore con cui è stata accolta la kermesse, il pubblico giunto da ogni dove per parteciparvi annoverano ormai di diritto la Fiera delle Parole tra i festival più importanti del panorama nazionale. Senz’altro al pari di Mantova, come hanno affermato gli stessi autori. E per una Fiera arrivata a Padova soltanto da due anni è davvero un risultato che va oltre ogni aspettativa!
La Fiera delle Parole è l’evento che ha travolto Padova con centinaia di incontri con i personaggi di riferimento della cultura italiana: dalla letteratura, al cinema, all’informazione, al giornalismo, al teatro, dalla musica allo spettacolo. Padova in questi giorni ha visto sfilare i grandi della cultura italiana: Dacia Maraini, Carmine Abate, Valerio Masismo Manfredi, Mauro Covacich, Antonia Arslan, Andrea Vitali, Pino Roveredo, Francesca Melandri, Marco Missiroli, Angela Staude Terzani, Giancarlo Marinelli, Ezio Mauro, Massimo Giannini, Marco Travaglio, Corrado Augias, Gian Antonio Stella, Riccardo Iacona, Massimo Cirri, Giovanni Fasanella, Don Sciortino, Gian Luigi Nuzzi, Vito Mancuso, Umberto Curi, Giovanni Filoramo, Giuliano Montaldo, Maurizio Scaparro, Ivana Monti, Maria Candelaria Romero, Vasco Mirandola, Andrea Pennacchi, Paolo Andriotti, Chiara Parrini, Orchestra del Veneto, Ilaria Biagini, La Bottega Baltazar, Miralvidal trio jazz, Margherita Hack, Luca Mercalli, Massimo Cirri, Andrea Segrè, Simone Perotti, Devis Bonanni alias Pecora Nera, Marco Paolini, Paolo Rossi, Dario Vergassola, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Giuseppe Zaccaria e Vittorio Borraccetti, Giulio Cavalli e Peter Gomez, Claudio Bisio, Paolo Crepet, Roberto Piumini, Sergio Staino, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni e tanti tanti altri.
Padova per sei giorni è stata travolta dalle parole, indiscusse protagoniste del festival. Il successo di pubblico, proveniente da tutto il Veneto ma anche da regioni limitrofe, è la cartina di tornasole che testimonia come la manifestazione generalista si sia radicata profondamente in città e di come sia piaciuta moltissimo alla gente, che poi è l’unica cosa che davvero conta per Bruna Coscia. Un momento di cultura accessibile, la possibilità di partecipare attivamente al dibattito sui grandi temi di attualità. La voglia di scoprire dalle parole dei big della cultura il senso più profondo delle cose, una manifestazione che porta in città il significato vero di cultura partecipata.