Fiona Ferro è la vincitrice del Trofeo Alì & Alìper. La 21enne francese di origini italiane, numero 5 del main draw, detta legge nella finalissima del Padova Challenge Open 2018 contro la promettente 19enne russa (trapiantata in Italia) Ludmilla Samsonova, dedicando la vittoria al nonno di Carceri di Este. Non ce l’ha fatta l’outsider del torneo internazionale di tennis femminile della Canottieri a completare l’opera: dopo un cammino lunghissimo, intrapreso addirittura dal turno di qualificazione, l’italo-russa ha dovuto inchinarsi di fronte a Ferro, accreditata di un best ranking alla posizione 197 della classifica WTA, che si aggiudica così il suo secondo torneo da 25.000 dollari, facendo il paio con quello già centrato quest’anno a Grenoble.
Sul campo centrale del circolo di via Polveriera, hanno assistito all’incontro oltre 500 spettatori. Parte fortissimo Samsonova, portandosi subito sul 4-0. Dopo un avvio contratto, Ferro scioglie la tensione entrando in partita proprio nel quarto game, ma non riesce ancora a ingranare subendo il gioco di forza e potenza della russa. Il quinto gioco del primo set segna il momento della svolta per la francese, che inizia a giocare in fiducia, mentre la russa accusa un calo vertiginoso sbagliando anche alcune palle facili. Samsonova si affida all’istinto del killer per ricacciare indietro l’avversaria, ma dall’altra parte Ferro ribatte colpo su colpo.
L’ottavo game, deciso ai vantaggi, mantiene avanti la russa, che vive e si allena a Roma in attesa di una cittadinanza italiana mai arrivata. Ma sul 5-3 Ferro non concede più nulla impattando la partita: una serie di errori penalizzano Samsonova, che su un doppio fallo regala il pari all’avversaria per poi cedere il passo al tie-break per 7-5.
Il secondo set a tratti è un monologo della francese, che sciorina tutta la sua classe, indirizzando con precisione ogni palla giocabile. Samsonova, invece, smarrisce la lucidità finendo sotto 5-1, anche se con un rigurgito d’orgoglio rientra fino al 5-3. La rimonta, tuttavia, si esaurisce qui: il settimo game è appannaggio di Ferro, che chiude i conti sul 6-3, succedendo nell’albo d’oro del Padova Challenge Open a due connazionali dal blasone mondiale come Alize Cornet (2006) e Kristina Mladenovic (2011).
«Non riuscivo a trovare il ritmo, ma poi è stato tutto più facile e ho iniziato a giocare come sapevo di essere in grado di fare – dirà Fiona Ferro a fine partita – Sono contentissima: quest’anno ho conquistato la mia seconda vittoria a un torneo internazionale». Sconfitta, ma a testa alta per Samsonova, che oltre a ringraziare la direttrice del torneo, Anna Benzon, per l’ospitalità in famiglia, ha analizzato con obiettività l’intera partita: «Ho speso tantissime energie mentali il giorno precedente alla finale: la semifinale contro Di Giuseppe mi è costata tantissimo. Anche se sono andata sopra 4-0 con Ferro, è stato dovuto al fatto che ero tranquilla e non avevo particolari pressioni. Quando la partita è salita di tono, però, sono rimasta senza benzina».
«Complimenti alle finaliste e alle altre tenniste del torneo, che hanno mostrato il vero volto del tennis moderno internazionale fatto di aggressività e potenza – afferma Benzon – Il mio augurio è di ammirarle in competizione il prossimo anno su palcoscenici ancor più prestigiosi».
Oltre alla direttrice Benzon, le premiazioni hanno registrato gli interventi di Andrea Massaggia, presidente della Canottieri, l’assessore allo sport del Comune di Padova, Diego Bonavina, il consigliere regionale Fit Alessandro Zambon, Davide Mastella per il gruppo Alì & Alìper, il past president e responsabile del comitato organizzatore Giampietro Battaglia, il direttore di sede Rossano Galtarossa e infine il supervisor del torneo Pasquale Pantaleo.
«Ogni anno cerchiamo di migliorarci – sottolinea Massaggia, che voluto ringraziare i main sponsor Alì e HDI-Assicurazioni assieme a tutti gli altri sostenitori, collaboratori e volontari del Padova Challenge Open 2018 – Quest’anno abbiamo dovuto combattere anche contro il maltempo, ma ce l’abbiamo fatta grazie allo sforzo enorme prodotto dalla macchina organizzativa, che ci ha permesso di portare a termine la 14esima edizione di questo torneo, che è il più importante del Veneto e il cui livello tecnico si alza anno dopo anno. Nel 2019 festeggeremo i 110 anni d’attività del circolo Canottieri e speriamo possa essere l’occasione giusta per rendere ancora più speciale l’intera manifestazione».