Per valutare l’opportunità della scelta di aggregare AcegasAps con Hera non si può prescindere dalle novità intervenute nel mercato dei servizi pubblici locali. Nella situazione attuale, gli Enti pubblici possono possedere società che svolgono servizi quali la raccolta dei rifiuti, la distribuzione dell’acqua e del gas, la produzione di energia elettrica, ma non hanno il monopolio di questo genere di attività. Il privato, quindi, può concorrere alle gare e, con offerte più competitive, ottenerne la gestione. Siamo dunque di fronte ad un mercato liberalizzato e con questa nuova situazione dobbiamo fare i conti.
Da qui nasce l’esigenza per le aziende di aggregarsi, perché solo diventando più forti e competitive possono proteggere la loro dimensione pubblica, difendendosi dalle incursioni dei privati nel mercato dei servizi pubblici locali. E, infatti, dalle aggregazioni di questi anni sono nate Iren, A2A, Hera, Linea Group, Acea, Dolomiti Energia, Ascopiave, AcegasAps.
Va difesa la dimensione pubblica delle aziende non per ragioni ideologiche, ma per garantire i livelli occupazionali attuali sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, salvaguardare il patrimonio dei Comuni, tutelare la territorialità dei servizi da cui dipende la qualità della vita dei cittadini.
Proviamo solo per un momento ad immaginare ciò che potrebbe succedere tra un anno, quando sarà messo in gara il gas. Si faranno avanti colossi che una società come la nostra faticherebbe a contrastare con efficacia e potremmo quindi perdere la gestione del servizio. Questo comporterebbe la perdita di risorse per l’azienda e la messa a rischio di centinaia di posti di lavoro.
Chi si è opposto fin qui alla nostra scelta non ha tenuto in considerazione i numerosi e consistenti vantaggi che l’aggregazione garantirebbe. Provo ad elencarli per punti.
1. Con questa operazione rispetteremo alla lettera la volontà dei cittadini italiani, evitando il rischio di perdere il controllo dei servizi pubblici e quindi di vanificare una battaglia referendaria che ha trovato il consenso anche della maggioranza degli elettori padovani.
2. Padova conterà di più, perché opererà in un contesto molto più ampio di quello attuale. Decine di Comuni dell’Emilia e delle Marche (in tutto oltre 180) si uniranno a noi e a Trieste per diventare più forti, creare la ventesima azienda per dimensione a livello nazionale, tenere testa alle imprese private, difendere gli interessi delle comunità locali.
3 AcegasAps continuerà ad esistere come società, con la sua sede legale a Trieste e le attuali sedi di Padova. Sarà di proprietà di Hera ma, con il concambio al 18% (che siamo riusciti ad ottenere con una trattativa ben condotta), dopo Bologna e Modena diventeremo il terzo aggregato del gruppo e quindi avremo molta voce in capito.
4. Rinforzeremo anche dal punto di vista finanziario la nostra azienda, già solida grazie alla gestione e agli investimenti di questi anni, e attiriremo risorse per le nostre città. Basti pensare alla decisione del Fondo Strategico della Cassa Depositi e Prestiti di investire ben 100 milioni di euro nell’operazione. Si tratta di un intervento dello stato, che aumenta quindi la componente pubblica del nuovo Gruppo. Una straordinaria opportunità per i nostri territori.
5. I dividendi passeranno da 4 a 8 milioni. Si tratta di risorse preziosissime, che potrebbero da sole essere sufficienti a coprire i tagli che il Governo Monti sarà costretto a decidere per il prossimo anno. In questo modo non dovremo aumentare le tasse locali o ridurre i servizi sociali. Non è cosa da poco in un periodo in cui le famiglie fanno difficoltà ad arrivare a fine mese.
Ai vantaggi che ho appena elencato non corrispondono controindicazioni, come qualcuno teme.
Non ci saranno aumenti tariffari. la tariffa dell’acqua è infatti decisa dagli Aato territoriali, quella dei rifiuti dai Comuni, quella del Gas da un’authority nazionale.
Non ci sarà alcun rischio di implementazione del termovalorizzatore, anzi punteremo con ancor più decisione sulla raccolta differenziata. La media della differenziata nei comuni che partecipano oggi ad Hera è più alta della nostra, quindi l’obbiettivo è quello di migliorarci e di metterci a quello stesso livello. A proposito dell’incenerimento dei rifiuti, va ricordato che ciò che viene bruciato è stabilito in base a leggi nazionali e piani regionali e non da noi. Inoltre il nostro termovalorizzatore è già a pieno regime e non avrebbe bisogno di rifiuti extra regionali.
E’ dunque una grande occasione, che abbiamo perseguito con tenacia, muovendoci in tutte le direzioni. Abbiamo avuto contatti con Iren, con Linea Group, con l’Agsm di Verona, con Ascopiave e altri ancora. Per diverse ragioni non sono andati a buon fine. Ma altri tentativi hanno avuto un esito positivo. Abbiamo dato vita ad EstEnergy con Ascopiave. Abbiamo incorporato l’acquedotto del piovese. Insieme ad Eni abbiamo acquisito Iris Gorizia che opera nel campo del gas e dell’energia elettrica in quel territorio provinciale. Abbiamo acquisito il 100% di Sinergie, che prima possedevamo al 50% con Cofatech,.
Per concludere. Dando vita a questa aggregazione, tuteliamo la dimensione pubblica dei servizi e la loro qualità, facciamo un’operazione industriale di prima grandezza, attiriamo ricchezza sul nostro territorio, creiamo lavoro e opportunità per il nostro sistema economico. Facciamo qualcosa di pratico per contrastare la crisi, non ci arrendiamo al declino, proviamo ad uscire dal nanismo di tante imprese che non riescono più a stare sui mercati.
Stiamo, in definitiva, dalla parte dei padovani e operiamo per migliorare la loro qualità della vita e per rendere il futuro meno incerto.
Flavio Zanonato
Sindaco di Padova