La goaliardia padvana diventa una istituzione dell’università: nasce la Fondazione 8 febbraio

 

Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Padova ha approvato la delibera riguardante il progetto presentato dalla Fondazione Comitato Otto Febbraio nella seduta di questa mattina condividendone la proposta culturale e assegnando alcuni spazi per la gestione dell’iniziativa.

Nei mesi scorsi – su iniziativa del Tribunato degli Studenti – lo storico Comitato Otto Febbraio (cioè l’organo del Tribunato degli Studenti tradizionalmente delegato all’organizzazione delle commemorazioni dell’Otto Febbraio e delle iniziative culturali della Goliardia) è stato trasformato in Fondazione di partecipazione; tale iniziativa è stata resa possibile grazie alla spontanea ed entusiastica adesione di circa 300 tra Principi e Senatori del Bo (ex componenti del Tribunato degli ultimi 60 anni), Maestri dell’Ente Morale Polifonica Vitaliano Lenguazza, goliardi patavini di chiara fama (oggi professori universitari, ricercatori, scrittori, letterati, scienziati, avvocati, commercialisti, architetti, manager, notai, imprenditori, liberi professionisti, ecc.), nonché studenti, ex studenti e “affezionati”, i quali, da tutti i continenti, hanno immediatamente risposto all’appello e messo gratuitamente a disposizione dell’iniziativa le proprie competenze, contribuendo altresì economicamente alla costituzione del cospicuo fondo di dotazione normativamente richiesto per la costituzione di una fondazione.

L’obiettivo è stato raggiunto in meno di due mesi e, con rogito del 3 novembre 2017 a cura del Notaio Bressan, la Fondazione Comitato Otto Febbraio è stata ufficialmente costituita. Lo scopo della Fondazione è quello di garantire in maniera duratura la tutela, la salvaguardia, la preservazione, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico, documentale e culturale della Goliardia patavina, le antiche tradizioni studentesche del nostro Ateneo e la Patavina libertas che costituisce patrimonio unico ed inestimabile dell’Università di Padova.

In tale prospettiva, la Fondazione (oltre a dedicarsi alla raccolta, conservazione, catalogazione, digitalizzazione ed archiviazione del cospicuo patrimonio storico e documentale prodotto nei secoli dalla Goliardia patavina, oggi disperso e frammentato in una molteplicità di piccole raccolte e collezioni private) si propone di sviluppare un progetto culturale di ampio respiro che – anche in vista dell’ormai prossimo ottavo centenario dell’Università – consenta di valorizzare adeguatamente tale patrimonio culturale e documentale:  l’obiettivo è la realizzazione, all’interno del Palazzo del Bo, nei luoghi storici di aggregazione e ritrovo della Goliardia patavina (cioè il Bar del Bo ed il Tribunato degli Studenti) ed in prossimità degli stessi, di un’esposizione permanente, di carattere museale,  che sia in grado di illustrare ai visitatori del Bo la storia, le origini e l’evoluzione delle tradizioni studentesche e goliardiche che costituiscono una peculiarità unica del nostro Ateneo.

La ferma volontà della Fondazione di operare attivamente quale centro di promozione e scambio culturale tra l’Università e la Città di Padova è testimoniata dal fatto che lo statuto della Fondazione prevede espressamente la partecipazione al Comitato d’Indirizzo di un membro di nomina del Magnifico Rettore e di uno di nomina del Sindaco di Padova. Gli Organi della Fondazione saranno la Consulta plenaria, composta dai Fondatori e dai partecipanti alla Fondazione, il Comitato di Indirizzo (composto da 15 persone), il Comitato di Gestione (composto da 7 membri), il Presidente, il Vicepresidente, il Revisore dei Conti ed il Collegio dei Probiviri.

“Esprimo a nome del Comitato di Gestione della Fondazione una grande soddisfazione per la decisione assunta oggi dal Consiglio di Amministrazione dell’Università e per la fattiva collaborazione che l’Ateneo ha deciso di prestare alla nostra iniziativa, comprendendone il valore e la portata culturale – ha dichiarato Stefano Baroni, presidente della Fondazione Comitato Otto Febbraio -. Un grazie va a tutti coloro che sin dall’inizio hanno preso a cuore questo progetto ed in particolare ai molti vecchi e giovani goliardi patavini, generazioni e generazioni di studenti ed ex studenti del nostro Ateneo, che – da ogni parte del Mondo – hanno risposto in maniera compatta ed entusiastica al nostro appello ed hanno contribuito in maniera sostanziale alla costituzione della Fondazione ed alla riuscita dell’iniziativa: testimonianza del fatto che lo spirito e le tradizioni vissuti e respirati negli anni di studio universitario hanno lasciato in loro un segno indelebile”.

“Crediamo che il patrimonio e le tradizioni del corpo studentesco, che vede in Padova uno dei centri più importanti d’Italia e d’Europa, debbano essere preservati e valorizzati, anche in vista del percorso che ci porterà, nel 2022, a celebrare l’ottocentesimo anniversario della fondazione dell’Università di Padova. Molti sono stati gli apprezzamenti nei confronti della nostra iniziativa anche da parte delle Istituzioni della Città – prosegue Baroni – e questo pone le giuste basi per un lavoro di coinvolgimento complessivo della cittadinanza sia in termini di partecipazione (attraverso la messa a disposizione di documenti o materiali storici di particolare rilevanza), che nella raccolta delle risorse necessarie a portare avanti le attività della Fondazione”.

Anche il Tribuno Marco Vercillo, a capo – fino al prossimo 8 febbraio – della Goliardia patavina, ha espresso la sua soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa: “la spontanea e massiccia partecipazione di tanti vecchi goliardi alla costituzione della Fondazione è indice evidente del senso profondo di attaccamento alle tradizioni ed ai valori della Goliardia patavina, prima di tutti la Patavina Libertas, e del legame inscindibile che continua, a distanza di tanti anni, a tenere unite diverse generazioni di studenti ed ex studenti del nostro Ateneo”.

“Desideriamo infine ringraziare il Magnifico Rettore Rosario Rizzuto e quanti, all’interno del corpo accademico, hanno dato ascolto alla nostra proposta e hanno accompagnato e guidato l’elaborazione e la costruzione del nostro progetto – ha concluso il presidente – ; unitamente a loro, un grazie sentito alla struttura amministrativa dell’Università,  ed in particolare al direttore generale ing. Alberto Scuttari e al direttore dell’Area approvvigionamenti e Patrimonio arch. Giuseppe Olivi, il cui contributo è stato determinante per l’avvio dell’iniziativa e sarà fondamentale anche in futuro, per garantire lo sviluppo delle attività pianificate e condivise, con particolare riferimento e all’individuazione di risorse e idonei spazi espositivi che consentano una adeguata valorizzazione del patrimonio custodito dalla Fondazione”.