Dai consiglieri della Lega Nord Luca Littamè e Mario Venuleo riceviamo e pubblichiamo:
“Unico tra i suoi colleghi di Giunta Piron sente il bisogno di autoincensarsi dichiarando un successo per aver risparmiato circa due milioni di euro nella gestione 2011 del suo referato.
Forse, visto che nessuno sembra esaltare le sue gesta politiche, ha ritenuto utile farlo da sé auto elogiandosi (mira forse alla candidatura a Sindaco di Padova?)
Ciò che deve essere ben chiaro è che quel che lui oggi vanta come un successo sono invece lacrime e sangue per i cittadini e i lavoratori ed uno scadimento generale dei servizi scolastici che le polemiche puntualmente rilevate dalla stampa cittadina hanno ampiamente messo in risalto nel corso dell’anno passato.
In questi giorni l’assessore comunale alla scuola Claudio Piron cerca di non perdere la faccia e nel contempo come di consueto punta ad una rivisitazione storica di ciò che è accaduti nel 2011, ma non si illudano Piron e compagni sulla questione la Lega Nord non è disposta a dare tregua.
Per chi ha memoria e soprattutto per i tenaci genitori le cose non stanno proprio cosi, il ritorno ai prodotti biologici nelle mense scolastiche e soprattutto la riduzione del piatto unico da tre ad una sola volta a settimana, è un pieno e grande successo delle sole famiglie e dei figli che frequentano gli asili e gli istituti elementari e medi della città.
Quello che più sconcerta è il fatto che l’assessore Piron non prova vergogna dopo aver definito “obesi” gli studenti padovani, l’assessore ai servizi scolastici a dispetto del suo cognome che in lingua veneta sembra suggestivo di buongusto e di abbondanza, aveva imposto, come panacea di tutti i mali il famigerato piatto unico, tale piatto serviva in realtà come egli stesso afferma in questi giorni a far risparmiare all’amministrazione comunale, altro che panzane quali dieta leggera e studiata per la salute dei ragazzi.
Tre sono le pecche principali che l’assessore giudica invece virtù:
Primo fra tutti aver tolto le agevolazioni del servizio mensa ai figli dei poveri. Sotto la sua gestione ora pagano anche i bambini di famiglie indigenti (5.000 euro di ISEE complessivo annuo) votata dal PD, IDV e compagni ma strenuamente osteggiata dalla Lega Nord (che ha votato contro), questo è vergognoso da parte di un’Amministrazione che si dice di sinistra. Solo la Lega è stata contraria ad una delibera che di fatto sconfessa i principi fondamentali della solidarietà sociale per meri interessi di bilancio. Vi è stata inoltre una campagna asfissiante presso le famiglie che non ce la facevano con i conti ed erano in ritardo con i pagamenti.
Secondo aver risparmiato sulla qualità del servizio mensa con l’iniziale introduzione del cosiddetto piatto unico tre volte la settimana, esso rappresentava solo uno degli aspetti che hanno contribuito alle giuste proteste degli utenti. Come il gradimento dei pasti ha dimostrato l’asserito risparmio sul cibo non può che essere avvenuto a scapito del rapporto qualità-quantitativo dei pasti.
Terzo l’essersi sbarazzato di decine di dipendenti precari del Comune che lavoravano alle scuole materne comunali (proprio quando tutta la sinistra protestava contro la Gelmini per i precari della scuola) con un risparmio dichiarato di circa un milione di euro. Proprio in questi giorni si ha notizia di una serie di ricorsi contro l’Amministrazione comunale, gli ex lavoratori vogliono essere risarciti dei danni subiti oppure vogliono ottenere un’assunzione a tempo indeterminato. Finirà così, davanti al giudice del lavoro la “lungimiranza” dell’assessore Piron, in sostanza i lavoratori per anni sono stati occupati con contratti a tempo determinato rinnovati di anno in anno, proprio la loro reiterazione è ritenuta illegittima dai ricorrenti.
Ci viene quasi il sospetto che il premier Monti si sia ispirato alla sua politica.
Ora i soldi che ha risparmiato grazie all’ennesimo contributo dei cittadini in termini di partecipazione alla spesa, saranno forse riassorbiti dal contenzioso giudiziario con gli ex lavoratori.
Speriamo nel buon gusto, l’esimio assessore non esca nuovamente con la consueta campagna di dismissioni, che in passato voleva portare alla vendita della Scuola Petrarca, glorioso istituto cittadino, che se fosse dipeso dal “super” Piron avrebbe chiuso i battenti”.
Luca Littamè
Mario Venuleo
Lega Nord Consiglio comunale di Padova