La Padova reale e quella immaginaria di Bitonci iniziano a stridere su sicurezza e zone pedonali

 

Basta guardare la prima pagina del Gazzettino, giornale quantomeno non ostile a Massimo Bitonci, per accorgersi che probabilmente dopo otto mesi di amministrazione leghista i nodi iniziano ad arrivare al pettina per un sindaco che non può continuare a ripetere come un disco rotto “colpa della precedente amministrazione” continuando a pensare che i cittadini gli credano. Il Gazzettino racconta in due pagine quanto sia distante dalla realtà la città raccontata in campagna elettorale dal duo Sai e Bitonci. Si diceva “Renderemo Padova sicura”, Saia ci metteva anche la data dei 100 giorni. Di giorni la Giunta Saia-Bitonci (Buffoni e altri) ne ha avuti sin qui più del doppio eppure i miracoli promessi sono rimasti lontani dall’arrivare. Ed in più in una città in cui l’assessore Grigoletto continua a cancellare piste ciclabili, corsie preferenziali degli autobus ed ad aprire varchi della Ztl, scopri che i commercianti di corso Garibaldi dicono: “Vogliamo la zona pedonale, ci sentiamo sempre più insicuri” dice un barista rapinato di recente. I padovani vogliono una risposta dal sindaco, quello che diceva “sarò il sindaco di tutti” ed intanto – sempre per rimanere alle cronache delle ultime 48 ore – chiuderà palazzo Moroni, accessibile solo con un pass. Perchè c’è il rischio che migliaia di padovani a cui si è promesso di tutto e di più pur di vincere la campagna elettorale, inizino a venire fisicamente a chiedere il conto ad una amministrazione che sa solo rispondere “è colpa di quelli di prima”.

Alberto Gottardo