Il miracolo (gastronomico) a Milano questa volta lo hanno fatto gli Alajmo. Creando in corso Como un angolo di innovazione sul piatto più tradizionale che c’è: la pizza. E che sia qualcosa di straordinario lo si capisce già entrando in questo angolo speciale al civico 10 dela zona pedonale incastonata tra tradizione e futuro, cuore del fuori salone e delle botteghe griffate. Si vede tutta la mano del designer Philippe Starck che rinnova il connubio bellezza e gusto con la famiglia più stellata d’Italia.
I mascheroni dorati sono contemporaneamente un omaggio a Venezia, dove la coppia Starck/Alajmo ha reinventato due spazi meravigliosi, ma anche uno sberleffo. Sul bancone i quarti di pizza che nascono dalla ricerca nel laboratorio del gusto a due passi dal famosissimo Le Calandre, riprendono vita attraverso un marchingegno fatto di vapore e campane d’acciaio che sembrano uscite dalla fantasia di Lewis Carroll. Ed un po’ ci si meraviglia in effetti a gustare delle pizze che risorgono accarezzate dal vapore e sprigionano in bocca sapori che sanno d’antico, vestiti a festa secondo i dettami della cucina d’avanguardia.
Basti a chi legge quanto segue: la pizza più indimenticabile è quella vegana (nella foto qui sopra); le birre sono state ideate da quel geniaccio alchimista del luppolo di Baladin. Tutto è talmente buono che occorrerà tornare più e più volte per saziare davvero la curiosità e lo spirito, che il corpo già è soddisfatto con due quarti che più che di pizza, assomigliano a due quarti di felicità bambina.
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