Interessante proposta dell’assessore alla cooperazione internazionale Marina Buffoni: promuovere l’imprenditorialità degli stranieri che vogliono tornare in patria a “spendere” le competenze apprese in Italia. Qualcosa del genere, in maniera molto più “artigianale” l’ho promossa anni fa assieme a un gruppo di amic quando riuscimmo a favorire il rimpatrio di Eric William Nono Happy, camerunense che una paio di estati fa si era presentato in questura dicendo “sono clandestino, rimpatriatemi” (clicca qui per leggere la storia di Eric) Parteciparono alla colletta anche Marina Buffoni e Raffaele Zanon, e grazie alla generosità di tanti padovani Eric William Nono Happy ora sta costruendosi una vita normale nel proprio paese di origine.
Qui di seguito l’inizio dell’articolo del Gazzettino di Padova che dà conto della proposta dell’assessore Buffoni
Stranieri-imprenditori ma nei loro Paesi: il piano del Comune
Il Comune: «Un’opportunità per migliorare la condizione degli immigrati»
«Le feste etniche? Uno spreco di denaro, è meglio la cooperazione internazionale»
«Gli stranieri? L’aiuto vero è aiutarli a realizzarsi nei loro Paesi». Cambia volto l’assessorato alla Cooperazione internazionale retto da Marina Buffoni che si occupa anche di Trasparenza amministrativa, partecipazione, decentramento e quartieri. Per giovedì prossimo l’assessore ha infatti convocato il primo tavolo sulla tematica della nuova amministrazione che, nelle intenzioni dell’assessore, diventerà un tavolo istituzionale con componenti ben precisi e dedito alla “vera cooperazione”, con un obiettivo: puntare al miglioramento delle condizioni degli stranieri nei loro luoghi di origine, attraverso tre progetti. Per questo l’assessore ha avviato incontri con diverse realtà cittadine come, ad esempio, imprenditori di altri Paesi.
«Daremo uno stop ai contributi concessi a pioggia negli ultimi anni a diverse associazioni per manifestazioni di vario tipo svolte in città – ha spiegato l’assessore – ad esempio le feste etniche o per manifestazioni con le bandiere arcobaleno, che non riteniamo utili per migliorare la situazione. Come amministrazione siamo convinti che la cooperazione internazionale deve essere vista come un’opportunità per tutti i cittadini».