La Provincia di Padova “sblocca” il patto di stabilita’ dei piccoli comuni

 

Cessione del credito al via a Padova con costi agevolati grazie all’accordo tra la Provincia e i componenti del Consiglio notarile. Obiettivo, sbloccare, come consente decreto, la liquidità congelata in crediti che le aziende vantano nei confronti dei Comuni e che le pubbliche amministrazioni non possono pagare pena lo sforamento del patto di stabilità.

“Abbiamo approvato una delibera – ha spiegato la presidente della Provincia Barbara Degani – per affrontare in modo concreto il problema dei debiti che gli imprenditori hanno nei confronti della pubblica amministrazione. Come Provincia siamo riusciti a pagare i nostri fornitori con la vendita delle quote autostradali, ma ci sono 53 Comuni su 104 del territorio che sono vincolati dal patto di stabilità e che non riescono a saldare debiti per milioni di euro. Per questo abbiamo messo a punto un bando che si rivolge a questi enti locali e alle banche per avviare il meccanismo della cessione di credito pro soluto così da aiutare gli imprenditori a incassare le loro spettanze”.

In pratica, i Comuni soggetti al patto di stabilità (quelli compresi fra i 5.000 e i 25.000 abitanti) che non riescono a pagare i propri fornitori, possono adottare una delibera con cui aderiscono a un’apposita convenzione che prevede la formula della “cessione pro-soluto”. Questo significa che il Comune diventa debitore non più verso il proprio fornitore, ma verso la banca che si farà carico di pagare le aziende per i crediti certificati dalle amministrazioni locali. Al momento sono già 10 i Comuni che hanno approvato la delibera per aderire alla convenzione.

I beneficiari dell’iniziativa “Sblocca-crediti” sono le imprese con sede legale nel territorio provinciale che potranno far richiesta al Comune di cedere il credito alla banca. La Provincia ha provveduto quindi a pubblicare un bando (che sarà valido fino al 25 luglio) per le banche che si renderanno disponibili ad aderire alla convenzione. Al termine della selezione, verrà scelto l’istituto che farà l’offerta migliore.

La cessione ha un probabile costo del 5% sull’ammontare del credito e comprende il tasso, le commissioni e le spese istruttorie. La Provincia coprirà la metà di questi costi per fatture comprese fra i 50.000 e i 250.000 euro per ciascuna impresa.

“Il fondo che abbiamo messo a disposizione – ha aggiunto la presidente Degani – ammonta a 200.000 euro complessivi e calcolando un esborso pari alla metà dei costi di cessione, riusciamo a garantire operazioni per 8 milioni di euro. È un inizio, ma se ci saranno richieste e il bilancio ce lo consentirà, pensiamo di incrementare il fondo. Inoltre, grazie alla collaborazione con i Notai, riusciamo a garantire costi inferiori per gli atti pubblici obbligatori nella cessione pro soluto”.