La Provincia lascera’ un vuoto enorme dentro di noi. O no?

 

Tra due mesi arriva il commissario. La giunta Degani dal 2013 non esisterà più e nel 2014 dovrebbe nascere la città metropolitana con Padova Venezia e Treviso. Mi dispiace moltissimo. Perchè non ho avuto il tempo di conoscere a fondo i rappresentanti della giunta Degani e il rischio concreto è che se ne vadano senza lasciarmi il tempo di accorgermi che sono passati. Degli assessori provinciali conosco da anni Enrico Pavanetto, amico prima che assessore alla sicurezza. Di lui mi ricorderò di un’estate burrascosa con le sue foto a braccio teso sul giornale e della battaglia fatta dall’assessore al fianco degli ultras contro la tessera del tifoso, voluta dal ministro dell’interno del Governo che la sua stessa maggioranza appoggiava. Sulla sicurezza si è battuto molto con pochi mezzi. Quello che mi era più simpatico era Roberto Marcato, vicepresidente ingiustamente villaneggiato da Fernando Zilio dell’Ascom che lo accusava di far parte della Casta. Non ha bisogno delle miei difese, ma garantisco io: Marcato è tutto tranne che un uomo che abbia avuto mire di privilegi e auto blu. Me lo ricordo quando per arrivare a Padova da Trebaseleghe e spiegare ai cronisti della riuscita delle domeniche ecologiche, usava il treno. Gli altri, confesso la mia cialtroneria, non li conosco. Mi sembra di capire da facebook che Massimiliano Barison oltre a essere sindaco di Albignasego è anche assessore provinciale. Controllo su Google e scopro che è così. E allora vuol dire che si può fare l’una e l’altra cosa contemporaneamente, il che implica che o fare il sindaco di Albignasego non è così impegnativo o che l’assessorato al lavoro il Provincia non assorbe più di mezza giornata ogni tanto. Sarà perchè di lavoro ce n’è sempre meno in giro … Degli altri assessori non mi ricordo nemmeno il nome, e quindi non so come fare per cercarli su Google.
A ben riflettere no, la provincia non lascerà un vuoto enorme dentro di me. Riposino in pace il calendario senza la festa della liberazione, il batimarso, la distribuzione della calze della befana, i 34mila euro per il nuovo logo (tavolozza marrone, con i colori dei vari settori), le consulenza da 50mila euro a botta a Marturano & Co. per la comunicazione, la capoufficiostampa che in tre anni non mi ha mai chiamato per conoscermi (e sì che, fatta male, ma faccio l’Ansa a Padova), i discorsi sui partigiani che volevano portare i bolscevichi ad abbeverare i cavalli in Prato della Valle, le decine di migliaia di euro spesi per ammodernare l’impianto audio del consiglio provinciale, la torre da 13 piani di piazza Bardella con un bel po’ di dipendenti e dirigenti a cui qualcuno ora dovrà trovare qualcosa da fare quando la Provincia non ci sarà più, i consoglieri provinciali che prendevano contromano riviera Ponti romani e poi volevano farsi annullare la multa e molte altre facezie, la maggior parte dele quali un bel po’ costose, che svaniranno, come lacrime nella pioggia. E’ tempo di cambiare pagina ed andare verso la città metropolitana. Sperando che non sia il triplicarsi di quanto visto a Padova.

Alberto Gottardo