Un’avventura davvero edificante quella della nuovissima Sant’Agostino 1227 che, noleggiata da Delta Tour per condurre in barca 40 turisti, giunta a Battaglia Terme si è letteralmente incagliata in un vero e proprio letamaio galleggiante. Quello che troneggia solennemente in pieno centro storico, precisamente all’Arco di Mezzo. E per fortuna che non c’erano donne incinte. I miasmi erano tali che alcune turiste hanno pensato bene di distribuire fazzolettini deodorati da tenere sul naso. Un quarto d’ora c’è voluto all’equipaggio per far uscire il battello dalla striscia di materiale in decomposizione lunga almeno cento metri e larga quanto lo storico canale. Un figurone. Specie col rappresentante di un noto tour operator, presente a bordo per un site inspection allo scopo di valutare l’opportunità di inserire l’itinerario fra le proprie offerte turistiche. Giunti a Monselice, dove il natante ha fatto tappa per il pranzo e la visita al Castello Cini, nella seicentesca villa che ospita il ristorante non ha nemmeno voluto entrare, andandosene velocemente ringraziando e salutando. E sia chiaro che la pessima figura e il danno relativo non l’ha fatta Delta Tour, ma tutti responsabili della gestione del nostro disastrato territorio: durante la sosta dei turisti al Castello del Catajo, mosso dalla premonizione, il capitano della Sant’Agostino Rudy Toninato si era recato all’Arco di Mezzo per verificarne la transitabilità e tentare quindi di formare un passaggio spostando un po’ di liquame. Dunque, la sua parte l’ha fatta.
Alla sera è poi stata la volta del ritorno. A barca vuota, per fortuna: due ore per superare la porcilaia che, visto il successo della mattinata, per aumentare gli effetti speciali si era ulteriormente rimpinguata di materiali putrescenti.
Un fatto episodico? No. All’Arco di Mezzo di Battaglia Terme il Canale di Battaglia e il Canale Bisatto si incontrano per defluire entrambi nel Vigenzone attraverso l’Arco stesso. Incontrandosi, la spinta data dalla loro corrente si annulla reciprocamente, e la loro velocità superficiale viene quindi azzerata. Insomma, all’Arco di Mezzo l’acqua è ferma, con la conseguenza di generare un felice incontro fra le spazzature portate dal Canale di Battaglia e quelle portate dal Bisatto.
La soluzione? Semplicissima: togliere la sozzura prima che assuma le dimensioni di un’isola e la puzza di una discarica abusiva. Lo faceva il Consorzio Padova Tre, ma siccome è fallito… non lo fa più nessuno! E gli enti regionali preposti alla tutela e alla navigabilità dei nostri corsi d’acqua, come il Genio Civile di Padova e Sistemi Territoriali, dove sono? Intanto il cerino ce l’ha in mano il Comune Battaglia Terme, che sostiene di pulire la discarica galleggiante ogni tre settimane. L’ultima volta l’avrebbe fatto il 23 agosto: cinque camion di immondizie tolti dal canale.
Naturalmente non si contano i convegni, gli incontri, le attività promozionali volte al rilancio del turismo nel Veneto e a Padova, che a qualcosa sicuramente servono: a far venire i tour operator e a farli scappare a gambe levate.
Pietro Casetta
Padova Originale