“Aprii, assunsi, licenziai”.
Fa il verso a Giulio Cesare, visto che pur sempre di “Centurie” si tratta, il presidente dell’Ascom Confcommercio, Fernando Zilio, all’indomani della diffusione della notizia che il nuovo centro commerciale di San Giorgio delle Pertiche ha lasciato a casa alcune dipendenti.
“E’ che ho troppo rispetto per il dramma di queste persone – attacca Zilio ad alzo zero – altrimenti ai sindaci che ora piangono sul latte versato, direi solo “ben vi sta”! Perché glielo abbiamo detto in tutte le salse e a più riprese, addirittura inscenando una manifestazione a costruzione del centro in corso, che tutte le assunzioni promesse in parte non sono vere (e la vicenda di questi giorni ne è una dimostrazione) e per la totalità non fanno altro che andare a sostituirsi ai posti di lavoro che vengono a mancare nel commercio di vicinato che, molto spesso, in presenza di centri commerciali del tipo, finisce per chiudere e lasciare senza lavoro dipendenti e titolari”.
In effetti non è la prima volta (e purtroppo non sarà l’ultima) che per farsi belli agli occhi dell’opinione pubblica i costruttori – realizzatori – gestori di centri commerciali sbandierino ai quattro venti assunzioni a tripla cifra.
“Un espediente che di norma funziona – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio – perché la gente è convinta che quelli siano posti di lavoro “veri”. In realtà, come si può evincere dalla brutta vicenda de “Le Centurie”, è fumo negli occhi. Per quanto riguarda i sindaci, invece, loro non hanno nemmeno bisogno dello specchietto per le allodole rappresentato dai posti di lavoro perché hanno la concretezza dei denari rappresentati dagli oneri di urbanizzazione e poi anche dall’Imu. Solo che il loro atteggiamento miope finisce per condannare i loro stessi paesi alla “morte civile” rappresentata dal progressivo depauperamento della presenza commerciale e, con esso, anche della vivibilità dei centri urbani”.
“Per il bene di quelle persone semplicemente “usate” – conclude Zilio – io voglio sperare che esista la possibilità di una soluzione positiva, probabilmente possibile perché così “Le Centurie” avranno modo di rifarsi un’immagine in questi giorni compromessa. I sindaci però devono riflettere: al posto di elargire a piene mani, come ha dichiarato il sindaco di Santa Giustina in Colle, “concessioni e agevolazioni” ai centri commerciali, vedano di non rovinare, per un pugno di euro, un patrimonio di economia, cultura, tradizione e tessuto sociale che sono i negozi di vicinato”.
Espressioni condivise anche dal presidente mandamentale dell’Ascom Confcommercio, Silvano Ruffato, che aggiunge: “A parte tutte le nostre perplessità sulle modificazioni della viabilità, con la statale del Santo che fa addirittura un “inchino” al centro commerciale, va da sé che siamo preoccupati proprio per gli effetti che il nuovo insediamento potrà avere sui negozi che insistono soprattutto sui comuni del Camposampierese”.