Lavoro: a Padova e provincia il jobs act porta 11.600 assunzioni in più

 

L’economia a Padova dà segni di ripresa: quasi 12.000 assunzioni in vista entro fine anno. Puntando i fari su industria e servizi, oltretutto, 17 imprese padovane ogni 100 prevedono di assumere in questo 2015: pur restando basso, questo è il dato più elevato degli ultimi 4 anni, visto che l’anno scorso il rapporto era di 13/100. Se dunque risulta ancora arduo trovare lavoro, soprattutto per i giovani senza una precisa formazione specialistica, qualche segnale di miglioramento si intravede. Sono soprattutto le grandi aziende sopra i 50 dipendenti a voler assumere, visto che in provincia questo valore schizza a 80 su 100.

Rimane comunque una situazione occupazionale critica e incerta quella dell’industria e dei servizi in provincia di Padova, con l’83% delle imprese che non prevede di effettuare assunzioni di personale dipendente in alcun settore. Sono questi alcuni dei principali indicatori dell’annuale indagine Excelsior sui programmi occupazionali delle imprese di industria e servizi, rilevati da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, ed elaborati in chiave provinciale dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Padova.
Le 11.600 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest’anno dalle imprese della provincia di Padova mostrano un significativo incremento (+29%​) rispetto alle 9.010 del 2014 e tra il 2014 e il 2015 l’area padovana presenta una crescita più marcata sia rispetto alla media nazionale (+18%), sia rispetto al Veneto dove l’aumento del numero di assunzioni si arresta al 17%. Il tasso di assunzione provinciale era pari al 3,5% nel 2013 e al 4% nel 2014, mentre quest’anno si porta al 5,1%​. Va inoltre puntualizzato che tra il 2014 e il 2015 l’indagine evidenzia un aumento di 6 punti della quota di contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni, a seguito della nuova disciplina sui licenziamenti e dell’incentivo sulle assunzioni varati dal Governo Renzi.

Nel commentare questi importanti indicatori il presidente della Camera di Commercio di Padova, Fernando Zilio​, punta l’indice su due elementi chiave per il rilancio: la fiducia e la formazione professionale. “Le porte del mondo del lavoro padovano sembrano essere più ricettive ­dice Zilio­. Si cominciano a vedere piccoli segnali di rilancio occupazionale, e l’incremento dei contratti di lavoro più stabili conferma una maggiore fiducia nel futuro da parte degli imprenditori. Tuttavia permangono le difficoltà nel reperire certe figure professionali più qualificate: è la conferma che questo Paese deve investire di più nella formazione”.
Emerge inoltre che il 18% delle assunzioni è a tempo determinato a carattere stagionale (3 punti in meno rispetto al 2014), mentre il 22% saranno part­time (in diminuzione rispetto al 24% dello scorso anno).
Entrando nel merito del rapporto fra “entrate” e “uscite” dal mondo del lavoro, la variazione occupazionale prevista quest’anno per la provincia padovana risulta comunque di segno negativo, pari a ­1.290 unità contro le ­2.250 del 2014. Questa frenata è dovuta ai contratti di lavoro dipendente sia “stabili” che a termine, il cui saldo negativo dovrebbe attestarsi a ­1.740 unità.

A livello settoriale, la perdita di posti di lavoro attesa in provincia si concentra nell’industria (­920), ma anche per i servizi è previsto un saldo negativo (­370). Il trend negativo dell’industria è dovuto prevalentemente alla crisi delle costruzioni, mentre tra i servizi l’occupazione dovrebbe aumentare nel commercio e nell’informatica.
Incidono invece negativamente i settori dei trasporti­logistica e del turismo­ristorazione.
Nell’industria sono previste in totale 5.360 entrate e 6.280 uscite, mentre nei servizi sono 9.660 nuovi contratti ​contro 10.030 cessazioni.
Il saldo occupazionale negativo previsto in provincia di Padova (­1.290 unità​) è il risultato della differenza tra 15.020 “entrate” e 16.310 “uscite” di lavoratori dalle imprese. I flussi in entrata saranno costituiti da 4.840 assunzioni “stabili” (a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato), 6.750 assunzioni a termine (a tempo determinato o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e 3.430 contratti atipici (contratti di somministrazione, collaborazioni a progetto ­ tipologia non più prevista dalla nuova normativa e quindi destinata a estinguersi ­ e altri contratti di lavoro indipendente).

Nell’ultimo anno cresce la quota delle assunzioni stabili (dal 28 al 32%), mentre diminuisce quella delle assunzioni a termine (­1 punto) e la percentuale dei contratti atipici (dal 26 al 23%).
Ai giovani “under 30″​è riservato il 28% delle assunzioni​programmate dalle imprese padovane.
Problemi di reperimento ed esperienza richiesta
Negli anni scorsi i bassi livelli della domanda di lavoro e gli alti livelli dell’offerta hanno portato, in molte province e nella media del Paese, a una rilevante riduzione delle difficoltà segnalate dalle imprese nel trovare le figure che intendono assumere. Con la ripresa della domanda, si registra ora un leggero aumento delle difficoltà a livello nazionale (dal 10 all’11%).
In provincia di Padova, tuttavia, queste problematiche interesseranno nel 2015 l’11% delle assunzioni previste (poco sopra la media nazionale), mentre si attestava al 12% nel 2014.

Inoltre, le difficoltà di reperimento vengono attribuite in modo più frequente all’inadeguatezza della preparazione dei candidati (6% del totale) che non a una scarsità di profili disponibili per l’assunzione (5%).
A livello settoriale, le difficoltà di reperimento sono più frequenti nell’informatica e telecomunicazioni (37% del totale) e nelle industrie dei metalli (23%). Al contrario, le assunzioni risultano più agevoli negli studi professionali, dove non si segnala alcuna difficoltà, e nell’industria del legno e dei mobili (4%).

Settori trainanti e figure più richieste
Industrie chimiche, farmaceutiche, plastica e informatica e telecomunicazioni sono i settori che mostrano le migliori performances a livello di variazione occupazionale.
Nel 2015, in provincia di Padova, le assunzioni di figure high skill​, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, si attesteranno a 2.460 unità​, pari al 21% del totale. Le assunzioni medium skills saranno invece 5.060​, per una quota del 44%. Le restanti 4.080 assunzioni (low skills) previste riguarderanno figure di livello più basso,
con una percentuale del 35%.
Guardando più in dettaglio alle professioni richieste dalle imprese provinciali, il 57% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure.

Ai primi posti della graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi ​e personale di vendita (1.720 unità​) e le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (1.420 unità), seguite a loro volta dalle professioni non qualificate nel commercio e nei servizi, con 1.080 assunzioni previste.
Tra le altre principali professioni si segnalano difficoltà di reperimento per i tecnici organizzativi, amministrativi e commerciali (con una quota pari al 17% del totale) e per gli operai semi­qualificati di macchinari fissi (20%).
Delle 11.600 assunzioni programmate, 1.480 saranno rivolte a laureati, 5.140 a diplomati della scuola secondaria superiore, 1.900 a persone in possesso della qualifica professionale e 3.080 riguarderanno figure alle quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica.