Industria e servizi: solo 13 imprese ogni 100 prevedono di assumere entro la fine dell’anno nel Padovano. Se si pensa che nel 2011 – anno di pesante crisi economica e finanziaria – il rapporto era di 23/100, ci si può rendere conto di quanto arduo sia ancor oggi trovare lavoro, soprattutto per i giovani senza una precisa formazione specialistica. E’ dunque una situazione occupazionale fortemente critica e incerta quella dell’industria e dei servizi in provincia di Padova, con l’87% delle imprese che non prevede di effettuare assunzioni di personale dipendente in alcun caso.
Sono questi alcuni dei principali indicatori dell’annuale indagine Excelsior sui programmi occupazionali delle imprese di industria e servizi, rilevati da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, ed elaborati in chiave provinciale dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova.
Le 9.000 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest’anno dalle imprese della provincia di Padova evidenziano un aumento del 14% rispetto alle 7.900 del 2013, anno in cui è stato toccato il valore più basso in assoluto. Tuttavia i contratti di lavoro dipendente presentano un saldo pari a -2.700 figure a causa delle 11.710 uscite di dipendenti dal mercato del lavoro.
La variazione occupazionale prevista per quest’anno è di segno negativo (-2.250 unità, contro le -5.460 del 2013), come risultato della differenza tra poco più di 12.200 entrate e 14.460 uscite di lavoratori dalle imprese.
Il tasso di assunzione a Padova è passato dal 3,5% del 2013 al 4% del 2014, con un trend quindi inferiore sia rispetto al valore del Veneto (5,2%), sia al nazionale (5,4%). Fra tutte le province venete, Padova figura nella parte bassa della classifica del tasso di assunzione, davanti solo a Vicenza (3,7%) e Treviso (3,5%).
A livello settoriale la perdita di posti di lavoro è simile nell’industria e nei servizi.
Il trend negativo dell’industria è dovuto prevalentemente alle industrie tessili e dell’abbigliamento (-4%), oltre alle costruzioni (-1,4%) e al legno-mobile (-2,5%).
Tra i servizi incidono soprattutto i saldi negativi di commercio (-1,2%), turismo (-2,2%) e servizi operativi (-2,2%).
E le imprese della provincia che non prevedono di assumere, da cosa sono frenate? Se appena il 13% del totale delle imprese intende aprire le porte del lavoro, il restante 87% va diviso fra chi non ha necessità di personale (84%) e una piccola fetta (3%) di imprenditori che, pur non prevedendo assunzioni, ammette di avere necessità di personale ma trova ostacoli nell’assunzione. “Per queste imprese che hanno necessità di personale – interviene il presidente della Camera di Commercio di Padova Fernando Zilio – gli ostacoli all’assunzione continuano ad essere soprattutto l’elevato costo del lavoro e l’insufficienza del budget aziendale. Ciò dimostra quanto sia ancora lontana la ripresa economica”
Problemi di reperimento ed esperienza richiesta
Per il 12% delle assunzioni le imprese padovane non trovano figure professionali idonee.
Su questa problematica interviene il presidente Fernando Zilio: “Gli imprenditori padovani continuano a trovare difficoltà nel reperire le figure professionali richieste. Tuttavia, così come avviene a livello nazionale, va registrata una riduzione della difficoltà. Il 12% delle assunzioni previste per il 2014 dalle imprese locali riguarda, infatti, figure di difficile reperimento, mentre per l’Italia questa quota non supera il 10%. Le difficoltà sono attribuite per l’8% dei casi a una inadeguata preparazione dei candidati, mentre per il 4% si tratta di scarsità di persone disponibili all’assunzione. Le imprese italiane tendono a ricorrere a candidati in possesso di esperienza specifica e la provincia di Padova non fa eccezione: nel 2014, al 17% dei nuovi assunti verrà richiesta un’esperienza nella professione (contro il 21% della media italiana) e a un ulteriore 37% un’esperienza almeno nel settore in cui opera l’azienda”.
Professioni più richieste
Cercansi economisti e ingegneri elettronici. Sui 950 profili di laureati ricercati dalle aziende padovane quest’anno, sono ben 210 le domande espresse legate ad assunzioni di giovani laureati in indirizzi economici, mentre sul versante degli ingegneri spiccano le richieste dei cervelli nel campo elettronico e dell’informazione (180). Unendo i vari indirizzi di ingegneria, le domande delle imprese superano la metà dei laureati richiesti.
Inoltre a Padova la ricerca di “cervelli” è superiore di ben 4 punti rispetto alla media nazionale. Le assunzioni di figure high skill (dirigenti, specialisti e tecnici esperti) sono infatti circa 1.800, pari al 20% del totale. Delle 9.000 assunzioni totali, più di 4.200 interessano persone diplomate e 1.200 sono quelle in possesso di qualifica professionale. Le assunzioni di figure con livello intermedio sono circa 3.740 (41% del totale): di questi circa 1.000 sono impiegati (11% del totale) e 2.740 figure del commercio e dei servizi. Le restanti 3.500 assunzioni riguardano operai (2.100) e profili generici (1.400).
Opportunità per i giovani
Il 34% delle assunzioni interessa giovani con meno di 30 anni, nel 22% dei casi si tratta di candidati meno giovani mentre per il 44% delle domande l’età è irrilevante. In totale, comunque, le opportunità per i giovani superano il 60% delle assunzioni totali, migliorando di poco il trend degli anni scorsi.
Per gli immigrati, il 2014 evidenzia un’ulteriore riduzione delle assunzioni di lavoratori stranieri in provincia, la cui quota sul totale è pari al 14% (era il 15% nel 2013 e il 16% nel 2012).