Lo psicologo di base: una nuova figura professionale che affiancherà il medico di famiglia

 

Stress, cambiamenti repentini di vita, necessità di trasferimenti non previsti, situazioni di coppia non sempre tranquille, problemi con i figli a scuola, rapporti tesi sul lavoro con colleghi e superiori, incomprensioni con i genitori, è normale che, ad un certo punto, il sistema nervoso cede e si finisca col fare ricorso ad un aiuto psicologico. Era auspicabile, a questo punto, che diventasse una figura professionale riconosciuta dalla sanità pubblica di base e che affiancasse il medico di famiglia.
E proprio dal Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale si stanno dando, per tutti gli stati europei, delle chiare direttive d’intervento sul piano del benessere psicologico personale. Dalle statistiche risulta infatti che ansia e depressione ormai toccano un terzo della popolazione, in stati certo non patologici, ma comunque sufficienti a guastare salute ed equilibrio psico-fisico. La medicina naturale ha sempre sostenuto la tesi che buona parte dei disturbi fisici hanno radici nei malesseri dell’anima e che è meglio curare le cause piuttosto che intervenire sugli effetti. Pare che ormai anche la Scienza ufficiale se ne stia convincendo e, comunque, se il 30% della popolazione ne soffre, non si può fare a meno di riconoscerlo come stato di malessere comune, e intervenire anche sul piano della medicina assistita.
Intanto la Regione Veneto ha deciso di passare dalle parole ai fatti e sta per aggiungere ai servizi di assistenza medica generica alle famiglie, garantita dal medico di base, anche la presenza di uno Psicologo di base, che possa supportarlo nei casi di malessere psichico. Il sopravvenire di una nuova figura professionale, riconosciuta dalla sanità pubblica come supporto generico mutuabile, apre ovviamente le porte all’impiego di tanti giovani che hanno intrapreso, o intendono intraprendere, questa professione.
Non è mai troppo tardi infatti per decidere di prendere una laurea in Psicologia, soprattutto quando si moltiplicano le possibilità di trovare occupazione. Certo molti sono i giovani che già lavorano. Altri che non hanno le possibilità di mantenersi agli studi fuori dalla propria città, o senza la garanzia economica della famiglia. Tanti altri che magari, pur avendo la passione verso questa professione medica, non hanno creduto che potesse offrire sbocchi reali di occupazione. Per tutti costoro la risposta è una sola: una università telematica che consenta di poter studiare da casa e negli spazi liberi da lavoro e impegni. Un’università telematica, come ad esempio la Unicusano che possiede una Facoltà di Psicologia a Padova: questo ateneo permette ai suoi iscritti di frequentare online con gli stessi risultati che si possono ottenere presso un’università tradizionale. Allo stesso tempo è riconosciuta e abilitata dal Ministero della Istruzione Pubblica, quindi il valore della laurea è lo stesso di quello delle altre università. Intanto Luca Zaia, Presidente della Giunta regionale veneta, ci crede così tanto da dichiarare che il passo di riconoscere la figura dello Psicologo di base consente un servizio finalmente completo di assistenza alla famiglia, per garantire quello che viene considerato il benessere psico-fisico della persona, come è stato definito dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.