Io nel 1978 avevo due anni. C’era chi a vent’anni è morto per una ideologia che non mi appartiene ma che rispetto in quanto credeva in qualcosa. E in nome di questo rispetto Raffaele Zanon se ne è andato dalla trasmissione di Luigi Bacialli (clicca qui per leggere la notizia). Se quella ideologia sotto cui Raffaele Zanon è cresciuto e si è distinto fosse giusta o sbagliata lo ha deciso o lo deciderà la storia. Raffaele Zanon ieri sera si è indignato di fronte a chi vomita antipolitica, e contemporaneamente è in pensione da Generale, contesta tutto di quello Stato che gli paga un generosissimo mensile. Ed allora io tra il generale Sivori e Raffaele Zanon scelgo di plaudere alla coerenza ed al coraggio dell’esponente del Pdl. Perchè lo conosco bene e so con quanta passione abbia lavorato negli anni per fare politica e portare avanti le proprie idee. Condivisibili o meno, le posizioni di Raffaele Zanon sono sempre state portate avanti con una tenacia che merita rispetto anche per un elemento non secondario: “Charlie” come lo chiamano i vecchi camerati non si è costruito una villa a quattro piani sui colli, non si è mai fatto pagare un appartamento a sua insaputa, non è mai andato in vacanza a spese di faccendieri vari. Ed allora forse chi sbandiera l’antipolitica dovrebbe scegliersi bersagli diversi, perchè c’è chi pur avendo fatto politica ad alti livelli, ha mantenuto mani pulite e schiena dritta, e “Charlie” è uno di questi, ed ha fatto bene ad incazzarsi l’altra sera a Reteveneta.
Alberto Gottardo