Il suo profilo si staglia alto e tondeggiante nel cielo del Lido di Venezia, distinguendosi immediatamente nello skyline dell’isola. Con le sue forme riesce a catturare all’istante, anche da lontano, gli sguardi di cittadini e visitatori a bordo dei vaporetti diretti all’imbarcadero Santa Maria Elisabetta. È l’Ossario del Lido di Venezia, luogo di eterno riposo dei 3190 soldati caduti durante le due guerre mondiali, nonché uno dei principali sacrari del Veneto. Innalzato come ex voto alla città lagunare, questo capolavoro firmato dall’architetto veneziano Giuseppe Torres si fa testimone, ancora oggi, di una parte importante della storia non solo di Venezia ma di tutto il mondo.
Proprio come accadde con la chiesa del Redentore e quella della Madonna della Salute, anche l’Ossario del Lido nacque come tempio votivo. Ma se nel Cinquecento e Seicento si implorò al cielo la fine di due terribili epidemie di peste, nel 1917 il patriarca di Venezia Pietro La Fontaine invocò la protezione di Venezia dagli orrori della Prima Guerra Mondiale, facendo voto solenne di costruire un Tempio dedicato alla Madonna Immacolata.
La realizzazione del Santuario iniziò una volta terminato il conflitto: furono presentati gratuitamente vari progetti, tra i quali venne scelto quello di Giuseppe Torres, uno degli architetti veneziani più affermati del periodo sia nel campo del restauro che in quello delle nuove costruzioni. Oltre un migliaio furono i disegni progettuali realizzati, rivelando tutti i cambiamenti e le evoluzioni del progetto dall’idea originale, che prevedeva la costruzione in un terreno in località Quattro Fontane, alle modifiche apportate negli anni.
Dopo il via ai lavori nel 1925, sotto la direzione dello stesso Torres, la costruzione dell’Ossario si protrasse sino al 1942 con la sistemazione di una statua della Madonna sulla cupola centrale. Tra le tappe fondamentali della realizzazione del tempio votivo vi fu, nel giugno 1928, la traslazione del feretro di Romualdo Guicciardi, caposquadra del battaglione Dirigibilisti nato a Nonantola l’1 agosto 1892 e perito nel corso di un attacco aereo l’8 giugno 1915 nella zona di Campalto, generalmente considerato il primo morto di guerra per la difesa di Venezia.
A partire dall’agosto del 1930, invece, vennero portati i resti di altri 2690 caduti della Grande Guerra, provenienti dai dismessi cimiteri militari di Venezia, Chioggia, Cà Gamba e Gambarare, mentre al termine del secondo conflitto mondiale giunsero 499 corpi dai cimiteri di Battaglia Terme, Venezia San Michele, Mestre, Mirano e da vari cimiteri di guerra della Grecia, Albania e Jugoslavia. Fra tanti Caduti Illustri trovarono eterno riposo anche le spoglie del Comandante irredentista Nazario Sauro, impiccato a Pola dagli austriaci il 10 agosto 1916.
L’aspetto attuale dell’Ossario del Lido di Venezia è quello di un edificio a pianta circolare di 18 metri, con il soffitto a cupola sorretto al centro da lucide colonne di marmo nero. Si tratta di una scelta intenzionale dell’architetto, che ha voluto attribuire un significato mistico oltre che funzionale alla struttura: il tempio circolare doveva infatti rappresentare metaforicamente la forma della Terra, mentre la cupola aveva l’obiettivo di ricordare la volta celeste. I loculi dei caduti sono invece realizzati nelle pareti e nel corridoio della cripta. Tra gli arredi spiccano anche una grande croce di legno, tre candelabri dorati e lastre di alabastro con figure simboliche scolpite, che chiudono le finestre.
Sin dal principio, il Santuario dedicato alla memoria dei caduti delle due guerre mondiali ha trovato un posto speciale nel cuore dei cittadini veneziani. Nel giugno 1919, infatti, l’entusiasmo popolare permise di raccogliere offerte per una somma di 116 687,84 lire, che vennero sommate allo stanziamento di 30 000 lire già previsto dal Comune. A lavori compiuti, invece, ad illuminare l’altare dell’esedra principale fu posizionato un lampadario di bronzo donato dalle famiglie dei 46 ufficiali trucidati dai tedeschi a Trilj, in Jugoslavia, mentre nell’esedra minore, simmetrica alla principale, spicca ancora oggi un grande lampadario di bronzo disegnato dall’architetto Torres e offerto dagli ex-combattenti di Venezia.
Luogo della memoria e prestigioso progetto architettonico, il Tempio Votivo e Ossario del Lido di Venezia, divenuto proprietà della Curia Arcivescovile di Venezia con diritto d’uso a favore del Commissariato Generale Onoranze ai Caduti in Guerra, si è fatto carico di mantenere acceso per i secoli a venire il ricordo di tutti coloro che combatterono strenuamente e caddero per la difesa di Venezia.