Lunedì 15 febbraio alle 18,00 Gian Antonio Stella sarà alla Libreria Lovat presso il Parco Commerciale di Padova Est (di fronte a Ikea) per presentare “Negri, froci, Giudei & Co. L’eterna guerra contro l’altro” (Rizzoli, 2009), recente libro-inchiesta in cui l’editorialista del “Corriere della Sera” illustra vecchi e nuovi razzismi, dimostrando quanto spesso la legalità si sia trasformata in persecuzione e arbitrio.
Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, dalla costruzione dell’odio basata sulla riscrittura del passato alla relatività del “peggiore nemico” fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”.
E sottolinea come proprio negli anni in cui entrava alla Casa Bianca il primo nero è rifiorita la pianta maledetta del razzismo, della xenofobia, del disprezzo verso l’altro che pareva rinsecchita nella scia del senso di colpa collettivo per il colonialismo, per le leggi Jim Crow negli Stati Uniti, per l’apartheid in Sudafrica e soprattutto per l’Olocausto.
Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”. Perché “la storia documenta una cosa inequivocabile: l’idea dell”altro” non è affatto assoluta, definitiva, eterna. Al contrario, dipende da un mucchio di cose diverse e è del tutto relativa. Temporanea. Provvisoria”.
Il viaggio di Stella parte dall’Europa, dall’onda nera dei partiti etnici, delle milizie e dei giustizieri politici spuntati un po’ dappertutto, dal Tamigi al Don, per dare la «caccia al diverso», all’immigrato, asiatico o rom che sia. Prosegue con il razzismo all’italiana, nelle sue varianti colonialista, in nome dei vecchi Savoia, antisemita e nostalgica in nome del Duce o, per arrivare ai nostri tempi, nella versione leghista con le uscite dei vari Borghezio, Boso, Bossi e Gentilini contro neri, zingari e clandestini. Il dilagare di questo «etnocentrismo esasperato e ridicolo» ha portato, proprio come al tempo degli antichi Romani che vedevano la loro capitale come caput mundi, al terrore delle orde barbariche che è entrato negli incubi degli occidentali, e oggi di nuovo si grida: «arrivano i barbari, feroci come belve!».
Stella rievoca le mattanze dei nazionalismi serbo e croato nelle guerre balcaniche, recupera dai libri di Tucidide l’odio tra attici e tebani, o dai dati dei cronisti dell’epoca i tanti morti per le guerre civili tra Siena e Firenze, due città entrambe toscane, italiane e cattoliche ma che si combatterono a lungo. Furono miriadi nei secoli le «pulizie etniche» nei confronti degli «altri», e questo odio si è costruito riscrivendo la storia su misura di certi pregiudizi, o di determinate paure. Il razzismo si alimenta di questa ignoranza e inventa leggende. Come quella di chi sostiene che ad Auschwitz ci fosse una piscina per i detenuti, o che papa Wojtyla fosse un «giudeo» infiltrato nella chiesa per un complotto sionista. O come la paura di oggi delle rapine nelle ville da parte degli albanesi, quando invece – ricorda Stella – a metà Ottocento sotto gli Austriaci si verificavano molti più crimini, stupri e omicidi per mano di veneti.
Un libro intenso, ricco di dati e di storie, che ci ricorda le radici di un disprezzo antico, e nuovissimo al tempo stesso. Un saggio che fa riflettere sulla stupidità e sugli spropositi deliranti di tutti i fanatici di ogni tempo e luogo.
La Libreria Lovat del Parco Commerciale di Padova Est (accanto a Ikea) è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 20, il sabato dalle 9 alle 21; le domeniche di dicembre dalle 9.30 alle 20.30 Tel. 049.774476