“Può anche essere vero che la scuola, così come riportato nei giornali locali, è proprietà di privati e quindi può essere ceduta a chicchessia. E’ altrettanto vero, però, che è importante come si pone l’Amministrazione comunale in queste vicende, dal momento che non è possibile adibire un comune appartamento a centro culturale, altresì detto, in questo preciso caso, moschea”.
Il Deputato della Lega Nord Massimo Bitonci conosce bene la normativa urbanistica, che prevede destinazioni ben precise in relazione all’ubicazione dei fabbricati, e sottolinea:
“Lo sanno tutti che dietro questi centri culturali si nascondono delle vere e proprie moschee. Come accade in ogni comune però, i luoghi di culto devono essere individuati ed ubicati solamente in apposite aree destinate a tale scopo nel PATI (Piano di Assetto Territoriale Intercomunale) e nel Piano Interventi del Sindaco.
L’utilizzo di una struttura di tipo residenziale a centro culturale islamico è improprio e vietato, a meno che l’Amministrazione comunale di Piazzola sul Brenta non si sia già “esposta” per un cambio di destinazione che supplisca alla mancanza urbansitica.
Fossero anche solo cento le persone – ma dubito molto che questi numeri siano realistici – che potrebbero frequentare questo nuovo centro/moschea islamico, come è ben noto, le norme della Pubblica Sicurezza relative a stabili utilizzati per manifestazioni che prevedono la contemporanea affluenza anche di sole 100 persone, sono molto rigide, ed il comune ha il dovere di verificare che tutte le norme siano state rispettate ed espletate.
In caso contrario, ci si renda conto che l’ente locale violerebbe la legge.
L’atteggiamento benevolo di chi punta ad una cosiddetta integrazione nei confronti di chi integrarsi non vuole, dal momento che ha come unico scopo quello di creare un enclave musulmano nell’Alta padovana, dovrà scontrarsi purtroppo con la cruda realtà, non appena questo centro islamico/moschea diventerà attivo; in quello stabile si farà proselitismo, alle donne verranno destinate zone appositamente riservate e ben separate dal resto della comunità; ben presto le vedremo percorrere le strade di Presina con il velo – ancor peggio con il burqa; in quei locali si pronunceranno sermoni dove i cristiani verranno additati come infedeli da scacciare dal nostro stesso territorio. Questo è un ulteriore passo verso la conquista islamica della nostra terra, che rischia di portarci indietro fino ai tempi del Medioevo.
Ancor più dissacrante è sapere che questa moschea islamica prende il posto di una ex scuola, dove il crocifisso era presente in ogni aula per ricordare quello che è successo e ancora sta succedendo in tutto il mondo, dove i luoghi di culto di cattolici e cristiani vengono ripetutamente profanati e sostituiti da moschee e centri coranici, dove i cristiani vengono ancora perseguitati e messi a morte (Egitto: 2011: un attentato nella chiesa dei Santi, ad Alessandria d’Egitto ha provocato 21 morti.. Sempre in Egitto, 2010, un agguato all’uscita della messa di Natale ha provocato otto vittime. In Arabia Saudita in base alle disposizioni sciaraitiche circa la dhimmitudine, che significa soggezione con umiliazione, è formalmente vietata ogni religione che non sia quella musulmana; la presenza di stranieri cristiani è tacitamente tollerata, ma essi non possono in alcun modo manifestare la propria fede. Persino il possesso della Bibbia è considerato un crimine. In Iraq: molti cristiani vengono uccisi, dal 2004 al 2009 si sono registrati circa 65 attentati a chiese cristiane: quello realizzato nel 2010 nella chiesa della Nostra Signora della Salvezza, a Baghdad, ha provocato oltre 50 morti, e si potrebbe continuare all’infinito).
La verità che non può essere nascosta è semplicemente questa: sotto le mentite spoglie di una falsa integrazione buonista della sinistra, stiamo svendendo la nostra tradizione e cultura cristiana millenaria a chi sta in maniera scientifica invadendo il nostro territorio.
Ma le elezioni sono vicine e i cittadini sapranno come comportarsi al momento del voto. Mai come ora diventa fondamentale la strenua difesa della nostra cultura, identità, e delle nostre tradizioni da chi vuole omologarci in ragione di una globalizzazione che non tiene conto della volontà delle genti; non permetteremo che si calpesti la nostra storia ed i nostri valori: la Lega Nord si opporrà con tutti i mezzi democratici consentiti all’apertura della nuova moschea di Presina.
Va detto, infine, che pesanti e gravi responsabilità ricadono anche su chi, a conoscenza della trattativa in atto, ha nascosto la verità alla popolazione, rivelandola solo a giochi fatti.
On. Dr. Massimo Bitonci
Deputato Lega Nord Padania