Una foto postata su facebook e twitter dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in partenza per il bellunese, dove era in programma la ricognizione nelle zone colpite dal maltempo, scatena la polemica sui social contro il leader della Lega. Il selfie è stato scattato su un motoscafo, alle spalle si vede Venezia: Salvini è da poco arrivato in Veneto e dalla laguna deve spostarsi verso le montagne bellunesi che in questi giorni hanno visto frane, strade cancellate, migliaia di alberi secolari abbattuti e pesanti danni per la popolazione. Lui indossa la giacca a vento della Protezione civile e si mostra sorridente. «Si parte direzione Belluno, per visitare le zone colpite da frane e alluvioni e portare i primi aiuti concreti del Governo. Buona domenica amici, chi si ferma è perduto», scrive a commento. In chiusura, l’emoticon sorride e fa l’occhiolino. Ma complice anche il fatto che solo poche ore prima la Sicilia era stata segnata da una tragedia, con 12 persone inghiottite dall’acqua e dal fango, il popolo social non si tiene e comincia a inondare di commenti negativi e pesanti critiche i profili twitter e Fb del ministro.
«Dieci morti a Palermo stanotte. E il primo pensiero di Salvini è il selfie sorridente da dare in pasto ai fans», scrive un utente di Twitter. «La nostra terra devastata, morti e feriti. Che ce sta da ride? Non é possibile ridurre tutto e sempre a una foto acchiappalike senza fare una mazza! Non mi sembra di aver visto vigili del fuoco e volontari della protezione civile farsi i selfie sorridenti in mezzo a quel casino», si legge in un altro messaggio. Dal Pd prende posizione il deputato Carmelo Miceli: «Le foto di Salvini trasformano la tragedia del maltempo in uno show per fare click», scrive su facebook. È forse la prima volta che l’empatia social del titolare del Viminale registra un’incrinatura così evidente. Ma lui non si scompone. E risponde prima da Belluno, incontrando i cronisti, e poi via social: «Se vado, mi criticano perché vado. Se non vado, mi criticano perché non vado. Se sono triste non va bene, se sorrido non va bene. Sapete una cosa, cari criticoni, professoroni e giornalisti di sinistra? Me ne frego, penso agli Italiani e continuo a lavorare». (ANSA).
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