“Ad essere in pericolo ed a rischio idrogeologico, ma soprattutto idraulico, è Padova Est, e il Ministero della Difesa non ha mai detto che dobbiamo trovare un altro aeroporto nella provincia di Padova per poter utilizzare e dismettere l’aeroporto militare”.
E’ lapidario il consigliere tosiano padovano ed ex assessore all’Ambiente Maurizio Conte, dopo gli attacchi del sindaco di Padova. “La ‘fuffa’ come la definisce il sindaco, è quella che lui vuole gettare negli occhi della gente mistificando i fatti. A cominciare dal fatto che Padova est, che lui definisce “sicura dal punto di vista idrogeologico” è stata al centro di uno studio lungo e approfondito guidato dall’emerito docente di Idraulica dell’Università di Padova, Luigi dal Paos. Il risultato dello studio dimostra che in caso di piogge prolungate tutta la sinistra del Piovego è a rischio inondazioni e l’area di San Lazzaro ricade in pieno nella zona che rischia di finire sott’acqua. La sicurezza idraulica dovrebbe essere il punto di partenza per la realizzazione di un nuovo ospedale ma per Bitonci non è così ed è trascurabile il fatto che un domani gli ammalati possano trovarsi nella condizione di non riuscire nemmeno a raggiungere l’ospedale perché circondata da acqua”.
“Passiamo poi – prosegue Conte – alle verità contenute nella lettera ‘dispettosa’ o ‘marchettara’ – come la definisce il sindaco di Padova – del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano. Bitonci afferma che per avere a disposizioni gli spazi dismessi dell’area militare dobbiamo ‘trovare un altro sito e in pratica aprire un altro aeroporto’, ma la lettera parla solo di trovare un’altra sede disponibile per gli alloggi militari e hangar “non necessariamente – cita la lettera del Sottosegretario alla Difesa – nell’ambito territoriale della Provincia di Padova”. Quindi lascia la possibilità di individuare un sito disponibile anche in altre province”.
“Una dopo l’altra tutte le “balle” di Bitonci vengono smentite – afferma Conte – e gran calma a dire che la modifica del Pat e del Pati saranno superati senza troppi problemi. In Regione la maggioranza ha sicuramente i numeri per far passare ciò che vuole ma qui occorre fare i passaggi con tutti i crismi.
«Non mi fido, meglio a stralci. E spendo meno» aveva detto Bitonci nel suo programma elettorale riguardo ai project, posizione difesa in sede regionale ma solo per alcuni mesi e per poi essere sconfessata e rimpiazzata con almeno altre tre soluzioni diverse: prima sì alla realizzazione di un monoblocco, poi all’ampliamento e alla ristrutturazione e alla riorganizzazione dell’attuale sede, infine anche l’abbattimento delle vecchie palazzine. Ormai a Padova tutti lo chiamano l’ospedale mobile!
L’incredibile schizofrenia mediatico/amministrativa che riguarda il centro della medicina padovana ha raggiunto apici grotteschi, dopo la volontà di una ristrutturazione del vecchio si è passati al “vecchio su nuovo”, e successivamente cambio di area, si va in via Corrado, in seguito, dal nulla, arriva Padova est. Una scelta che alcune voci davano già predeterminata in campagna elettorale e che potrebbe comportare un comportamento scorretto: l’investimento di risorse pubbliche su di un’area privata.
Perché caro Sindaco Bitonci? Per logica, i soldi dei pubblici, andrebbero investiti su aree pubbliche col massimo risparmio, e l’area dell’aeroporto Allegri possiede anche questa caratteristica oltre ad essere un’area totalmente pubblica che non ha bisogno di cambi di destinazione perché è già ‘zona servizi’ superando così ulteriori passaggi e rallentamenti nel coinvolgimento del PATI Metropolitano.
Nel corso del comitato regionale di coordinamento dello scorso 16 dicembre una missiva da parte del Dicastero rafforza ulteriormente la convenienza economica dell’area “piena disponibilità del Dicastero a rendere disponibile l’area aeroportuale in questione”. Ergo, a differenza di quanto dichiarato dal Sindaco, non risulta nemmeno un aeroporto militarmente strategico. Altro che “dispetto”.
A questo punto la sostenibilità dell’area ad est della città è sempre più traballante. E il tempo continua a scorrere. L’area aeroportuale oltre che per motivi economici, risulta più idonea rispetto ad altre per l’adiacenza all’attività poliambulatoristica dell’Ospedale dei Colli già esistente con una potenziale interconnessione realizzabile, con la vicinanza dell’area termale esiste la contiguità di funzioni al servizio riabilitativo e sanitario nonché, grazie alla riqualificazione di una parte del comparto alberghiero (ed una adeguato sistema di trasporto pubblico) la possibilità di realizzare il campus universitario della medicina.
Le considerazioni maldestre e gli attacchi di Bitonci sono un “fuoco di paglia”, prova della debolezza delle idee del sindaco padovano, nel corso di questo anno e mezzo di mandato ha dato prova di non sapere decidere e di non saper fare squadra con altri enti ma di concentrare su di sé i poteri decisionali. Il vero isolamento è quello che lui ha creato su Padova non comunicando con più dell’80% delle amministrazioni comunali, la riprovata incomunicabilità attuata con la Provincia e, dulcis in fundo, con la sommessa disputa col Presidente Zaia al quale, con questo ridicolo balletto urbanistico e della politica, non sta permettendo la realizzazione del tanto atteso Centro della medicina del Veneto.
- Rapporto “Sole 24 ore”. Quando la narrazione negativa della città produce una realtà corrispondente al racconto
- Tour natalizio per Paolo Zanarella a favore del Centro veneto progetti donna: la notte della vigilia a Vigonza, Santo Stefano a Villatora