Sgominata dalla guardia di finanza di Padova che questa mattina sta effettuando nuerosissimi arresti, una banda di pusher dotata di un caveau dove stipava gioielli e oro per oltre 100mila euro. Nell’antro videosorvegliato ricavato in un appartamento nella zona dello stadio Euganeo di Padova i finanzieri hanno trovato anche le fedi nuziali, “impegnate” da marito e moglie cocainomani in cambio della droga. Guarda il servizio di Telechiara Nell’insospettabile appartamento di via Croce Verde a Padova, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria si sono trovati davanti ad un vero e proprio “banco dei pegni dello spaccio”: oltre a sostanze stupefacenti, erano custoditi, in bella vista come in una gioielleria, decine di orologi e accendini di note marche, monili d’oro e numerose pietre, verosimilmente preziose. Il “tesoretto”, immediatamente sequestrato, veniva alimentato con gli oggetti preziosi che il trafficante “gioielliere”, a fronte della cessione di droga, accettava in pagamento da commercianti, professionisti ed imprenditori, privi di liquidità a causa della crisi economica.
Altra peculiarità dell’organizzazione era la capillare suddivisione dei ruoli. I contatti con i fornitori, l’individuazione e la sorveglianza dei luoghi di occultamento e “taglio” della droga e lo smistamento delle sostanze, venivano gestiti attraverso una struttura piramidale con tanto di referenti responsabili ciascuno per la propria zona di competenza, come se si trattasse di una vera e propria multinazionale dello stupefacente. Sono dodici le ordinanze di custodia cautelare in carcere ottenute dal sostituto procuratore della Repubblica Sergio Dini che coordina le indagini e le operazioni di cattura dei trafficanti, tuttora in corso.
L’operazione, denominata “mille occhi” , durata poco meno di 12 mesi, ha sino ad ora consentito di assicurare alla giustizia 28 trafficanti nonché di sequestrare, oltre al prezioso “tesoretto”, 5 chili di sostanze stupefacenti tra eroina, cocaina, marijuana, hashish e metadone, 13mila euro in contanti, 3 autovetture, 5 bilancini di precisione e 29 telefoni cellulari.
Nel corso delle indagini le manette sono scattate anche ai polsi di 4 italiani (di cui una donna), 6 tunisini, 2 albanesi, 2 marocchini, 1 algerino ed 1 nigeriano.
Sono state inoltre segnalate all’Autorità Giudiziaria patavina altre 11 persone (di cui 5 donne) per spaccio di sostanze stupefacenti, 8 per violazione alla normativa in materia di immigrazione ed ulteriori 5 per crimini diversi.
Il solo stupefacente sequestrato, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato circa 250.000 euro all’organizzazione.
- Alleanza di centro a Padova e nel Veneto con Luca Zaia. Al Pedrocchi la presentazione ufficiale dei dissidenti dell’Udc
- Under 26 a pranzo con super sconto alle Calandre