Duemila raccomandate stanno togliendo il sonno ad altrettanti cittadini padovani alle prese con una sorta di revisione delle superfici degli immobili di proprietà sottoposti a tassazione per l’asporto dei rifiuti. “E’ in corso una serie di adeguamenti della Tari in base ai nuovi dati a disposizione dell’Acegas Aps che per conto del Comune di Padova riscuote quanto previsto dal contratto di servizio asporto rifiuti – spiega Marco Paccagnella – stiamo parlando di una revisione che dovrebbe portare nelle casse del Comune circa un milione di euro in più di maggiori tasse. La Tari è una tassa che il cittadino versa in cambio di un servizio e noi abbiamo sempre ribadito che le tasse vanno pagate. Quello che ci lascia perplessi è la casistica di almeno il 30% delle cartelle di pagamento recapitate che a nostro giudizio sono errate”. Il caso più frequente è quello di proprietari di abitazione che hanno già pagato la tassa per gli ultimi cinque anni, e si vedono “ricalcolata” la superficie su cui si applica la Tari, in maniera difforme da quanto sia in realtà la superficie della stessa.
“Trattandosi di importi relativamente esigui, in media tra i 200 e i 300 euro di tassa in più da pagare, il cittadino medio, sebbene scosso dal ricevimento delle raccomandate, tende a pagare – spiega Marco Paccagnella – noi invitiamo invece a rivolgersi per una prima valutazione gratuita della situazione, al nostro sportello di Albignasego per una prima valutazione della congruità o meno di quanto richiesto. Perchè abbastanza frequentemente i calcoli su cui si basa la richiesta di pagamento di AcegasAps sono errati”.
Una delle cause che generano questo errore la spiega il geometra Moreno Benetazzo, che affianca Federcontribuenti in questo servizio ai cittadini padovani.
“Negli anni passati la digitalizzazione a livello nazionale del catasto è stata affidata a ditte esterne in appalto – spiega il geometra Benetazzo – e quindi può succedere, senza responsabilità da parte di AcegasAps, che i dati in possesso da parte di chi deve risquotere la tassa non siano quelli reali. Basta presentarsi allo sportello di via Corrado con le giuste controdeduzioni e l’equivoco si chiarisce. Conviene inoltre fare richiesta, se se ne hanno i requisiti, anche della rateizzazione di quanto eventualmente dovuto da parte del proprietario dell’immobile soggetto a tassazione”.
Federcontribuenti ricorda che la Tari va pagata solo se nell’immobile soggetto alla tassa risiede una o più persone e che è obbligo da parte del proprietario dell’immobile, comunicare con tempestività variazioni del nucleo familiare.
“Rimane l’amaro in bocca, errori a parte – spiega Marco Paccagnella – per il modo in cui sono state gestite le pratiche di invio degli avvisi di pagamento: tutto via raccomandata anno per anno. Sarebbe bastato che in caso di invii multipli il cittadino fosse stato contattato o via posta normale o con un preavviso di una sola raccomandata per tutti e cinque gli anni: in questo modo si sarebbe potuta ridurre di circa dieci euro la quota dei costi accessori rispetto alla tassa non pagata”.
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