Dai consiglieri comunali Luca Littamè e Mario Venuleo riceviamo e pubblichiamo:
“In questi giorni l’assessore comunale alla scuola Claudio Piron cerca di non perdere la faccia è preferisce parlare di “una vittoria di tutti”, ma non si illudano Piron e compagni sul piatto unico la Lega Nord non è disposta a dare tregua.
Per chi ha memoria e soprattutto per i tenaci genitori le cose non stanno proprio cosi, il ritorno ai prodotti biologici nelle mense scolastiche e soprattutto la riduzione del piatto unico da tre ad una sola volta a settimana, è un pieno e grande successo delle sole famiglie e dei figli che frequentano gli asili e gli istituti elementari e medi della città.
L’assessore Piron non prova vergogna dopo aver definito “obesi” gli studenti padovani, l’assessore ai servizi scolastici a dispetto del suo cognome che in lingua veneta sembra suggestivo di buongusto e di abbondanza, aveva imposto, come panacea di tutti i mali il famigerato piatto unico, tale piatto serviva in realtà a far risparmiare all’amministrazione comunale circa 700 mila euro l’anno, altro che panzane quali dieta leggera e studiata per la salute dei ragazzi.
L’assessore Piron, accompagnato dal capo-settore Giuliana Truffa più volte aveva sfidato i genitori affermando “nessun passo indietro”, nel contempo dichiarava “i genitori devono mettersi in testa che i cambiamenti nei menù quotidiani sono stati effettuati in base alle linee guida dettate dal ministero della Salute, Regione, e Ulss 16”
La Lega Nord fin da subito aveva ricevuto innumerevoli segnalazioni ed era convinta che un assessore che giustifica il proprio operato scaricando la colpa su altri, e che agisce sulle abitudini dei figli senza alcuna condivisione, non può cavarsela semplicemente trincerandosi dietro questioni legate alla salute e al bilancio.
Tutto questo è offensivo nei riguardi dei genitori che tanto si sono impegnati nel confronto e penalizzante per gli studenti che hanno sopportano sulla propria pelle i tagli di Piron, l’assessore affidandosi ad “abili” nutrizionisti voleva far tornare i conti del suo assessorato.
Più volte abbiamo affermato che la cosa aveva dell’incredibile, mentre altre realtà adottavano il piatto unico tre volte al mese a Padova si introduceva tre volte la settimana senza che ciò si traducesse per le famiglie in un risparmio, e la differenza di spesa chi se la intasca? Non accade da nessuna parte che pagando lo stesso si ottenga di meno, questa alchimia riusciva solo all’amministrazione Zanonato.
Piron a quel punto però ha fato di peggio, dopo aver pubblicamente additato i fruitori della mense scolastiche come dei “viziati” ed aver dati i numeri (nel senso di cifre) sui costi dei pasti, affermava bellamente che con gli avanzi di gestione si sarebbe provveduto ad altre realtà sociali per circa 700 mila euro.
La cosa ancora più grave è che questo piatto unico così come studiato dall’assessore Piron ha portato con sé molti disguidi e apprensioni ai figli e ai genitori, obbligati questui ultimi a dotare i propri figli di pasti al sacco per sopperire alla “dieta Piron-Truffa”.
Questo modo di procedere dell’assessore Piron apparse fin da subito “unico” anche come gradimento da parte degli studenti, “unico” anche nella povertà della scelta alimentare ed “unico” infine come pomo della discordia per aver monopolizzato per mesi giornali e famiglie a seguito dell’irragionevole braccio di ferro che ha tenuto impegnati genitori ed amministrazione.
Ciò che stupiva non era tanto l’arrogante costanza dell’assessore Piron nel perseguire logiche improbabili, quanto che il Sindaco Zanonato accreditato di maggior esperienza politica, non abbia cercato fin da subito di sedare la superbia dell’assessore che non aiutava certo a risolvere la situazione.
E’ vero dovremmo essere abituati, in fondo era lo stesso metodo autoritario e verticistico usato più volte da Zanonato & Co. zero condivisione e zero discussione, ma la nostra speranza era ed è che su alcuni argomenti non esista ne destra ne sinistra, esista solo il buon senso per il bene comune.
Con questo articolo volgiamo ristabilire la realtà, la vittoria e solo delle famiglie e della caparbietà dei genitori, ma si sa alcune forze politiche sono impratichite alla rivisitazione storica,
Caro assessore Piron, per giustificare il tuo operato non ti è servita la solita tiritera il Governo, La Regione, i tagli al Sociale il non è colpa mia sono loro i cattivi, mesi fa ti abbiamo invitato alle dimissioni, se davvero non eri nelle condizioni di portare avanti il tuo compito non ti restava che dimetterti dimostrando cosi coerenza e decisione, ora più che mai dopo questa figuraccia, sarebbe opportuno che tu rivolgessi le tue scuse alle famiglie padovane o al contrario procedessi alle tue dimissioni.