Miss maglietta bagnata al Naviglio rinviata a mercoledì 18, intanto polemiche infuocate da parte dell’assessora Nalin

 

A causa del maltempo di ieri sera Miss maglietta bagnata 2018 è stata rinviata a mercoledì 18, sempre al Naviglio, sempre a partire dalle 20.30. L’evento, a cui parteciperanno 12 modelle, da anni è il momento più goliardico dell’estate padovana. Lo schema è semplice: le ragazze sfilano, il pubblico si porta da casa i cannoni ad acqua  e spruzza le ragazze, i giurati decretano quale tra le aspiranti miss sia la più simpatica e la più bella. Fin qui niente di male, ogni anno le ragazze che vogliono partecipare si iscrivono contattando gli organizzatori, alcune tornano di anno in anno a sfilare.
Nel meccanismo però ci si è tuffata anche l’assessora Marta Nalin, definendo il momento di divertimento che ogni anno richiama migliaia di pistoleri ad acqua “una schifezza, una modalità antiquata, eredità di un retaggio sbagliato“.
Spiega l’assessora Nalin, vicina a Liberi Uguali, che quello spettacolo non le piace, anzi è una “vera schifezza” (clicca sull’articolo del Mattino di Padova qui a fianco per leggere l’intera cronaca).
Dello stesso tenore le dichiarazioni della consigliera comunale di Rifondazione Comunista Daniela Ruffini.
Furiosa la reazione sui social di Federico Contin, organizzatore della rassegna che rispedisce le accuse di schifo al mittente. Secondo Contin le dichiarazioni a mezzo stampa sono utili all’assessora Marta Naslin, “per avere visibilità sui giornali: meglio colpire Federico Contin, che fa notizia, meglio colpire 12 imprenditori e 130 lavoratori che pagano regolarmente le tasse e che mantengono le proprie famiglie, i propri studi ed i propri progetti. Le ricordo Assessore Nalin che l’area che occupiamo ci costa 217.000€ (duecentodiciasettemila), e che nessuna altra Associazione in città paga questa somma”.
Da capire se la polemica si sopisce qui o se in vista del 18 luglio quando le miss sfileranno con addosso le magliette bianche, oltre ad una selva di spruzzi ci sarà anche una selva di polemiche.