Napolitano a Padova, gente entusiasta

 

Tanto entusiasmo, parole di apprezzamento dagli studenti del suo ex liceo e dalla gente in piazza del municipio a cui ha voluto stringere le mani in un fuori programma rispetto al protocollo.
E’ il clima, in tono con un sole scintillante a parte dopo la pioggia di ieri, che ha accolto a Padova il presidente Giorgio Napolitano.
”La ringraziamo per l’attenzione che Lei ha sempre nei confronti dei giovani e del mondo della scuola – ha detto la preside del liceo Tito Livio accogliendo l’illustre ex studente dell’anno 1941 – ’42 -, ci fa bene e ci da entusiasmo penare che il Presidente della Repubblica considera la scuola importante ed i giovani il nostro futuro”.
I bambini delle classi terze, quarte e quinte della Dante Alighieri, quattro ragazzi delle medie Regina Margherita e due ragazzi del liceo Einstein hanno suonato per il Capo dello Stato a Palazzo della Ragione anche la canzone «Voglio un mondo diritto» mentre il Presidente incontrava i sindaci del territorio ed il presidente della Provincia Vittorio Casarin accompagnato dal presidente della Giunta Regionale del Veneto Giancarlo Galan e dal sindaco di Padova Flavio Zanonato.
Con Galan e Zanonato il presidente della Repubblica si è incontrato in una breve riunione riservata all’attiguo palazzo Moroni, sede del consiglio comunale. Dalle mani della presidente del Consiglio comunale Milvia Boselli ha ricevuto la cittadinanza onoraria, conferito all’unanimitĂ  dal consiglio comunale padovano lunedì sera.
«Napolitano ha un forte legame con la nostra cittĂ  – ha commentato la presidente Milvia Boselli -, e siamo molti orgogliosi di consegnargli un riconoscimento che ci riempie d’orgoglio: egli rappresenta una figura istituzionale di altissimo profilo per il senso di indipendenza e di equilibrio sempre manifestato. Anche gli avversari riconoscono a Napolitano un altissimo profilo. L’Armistizio della Grande Guerra? Io penso che il Presidente farĂ  sentire la sua voce in difesa della pace, a sostegno di una societĂ  che ripudia la guerra, come dice la Costituzione».
Dopo la cerimonia civile, il Presidente si è concesso un ordinato bagno di folla stringendo mani ai cittadini aiepati dietro le transenne. La gente lo ha salutato con affetto. La preannunciata manifestazione degli studenti universitari contro la riforma Gelmini non si è tenuta. Uno sparuto gruppetto di universitari ha tenuto un breve comizio al megafono nell’indifferenza generale ad un cantinaio di metri di distanza dal municipio.