Un centinaio abbondante di persone, età media tra i 40 e i 50 anni. In ultima fila Flavio Zanonato in versione nonno a tenere a bada la figlia primogenita di Alessandro Zanonato, avvocato molto vicino a Jacopo Silva che della “Lista civica per la nostra città” (titolo del convegno nella scuola della carità di via San Francesco, è l’animatore. A discutere di una politica nuova con l’ex presidente dei giovani imprenditori di Confindustria un suo “collega”, l’imprenditore Enrico Berto, assieme al docente di Economia Paolo Gubitta. E poi ancora Andrea Ragona, esponente di Legambiente con la ex consigliera comunale del Pd Paola Lincetto, e la coppia Marco Contino (figlio di un ex segretario generale del Comune molto apprezzato) e la giornalista Tatiana Mario, di Contino consorte. Quest’ultima pur essendo stata iserita nella locandina dell’evento non ha potuto essere presente all’appuntamento per impegni di lavoro.
In platea amici ci Jacopo Silva ed attivisti forse un po’ delusi del Pd padovano pronti anche a sposare un percorso politico parallelo al partito ufficiale durante la campagna elettorale che si sta aprendo.
Jacopo Silva ha aperto l’assemblea con una buona proprietà di linguagguio e una accresciuta capacità oratoria rispetto all’ultima volta che l’ho visto parlare ad in pubblico ad una platea vasta (era il gennaio di tre anni fa, nell’officina di Siauto in via settima strada alla presentazione della lista civica a sostegno del candidato sindaco Ivo Rossi). Come allora Silva ha saputo volare alto. “Possibile che vivere a Padova sia diventato un peso? – ha esordito Jacopo Silva – A New York la buona mobilità sostenibile ha degli impatti di tipo ambientale ma trascina con sè le dinamiche dei valori immobiliari e del fatturato dei negozi”. Un parallelo che ritorna anche più avanti quello di Padova con la Grande Mela. Ed ancora, andando a salti: “Possibile che non ci sia un festival culturale a Padova che riempia la città per una settimana intera?”. Mobilità, cultura, ma anche qualità dell’aria. E story telling: “Possibile che Padova sia sui grandi giornali solo come città da barzelletta? – spiega Silva – Come sa raccontarsi? Cosa avrebbe costruito una buona città americana La Bisbetica domata, l’inventore del Forte piano e Galileo Galilei o Maurizio Cattelan, come farebbe di sè Padova lo story telling?”.
Ma non solo story telling. Bisogna parlare di marciapiedi per convincere la casalinga di Salboro, e Silva se lo ricorsa. Ed allora “ancora 100 piccole manutenzioni per i quartieri. Il tema della trasparenza, riappropriamoci della voglia di avvicinare la politica e la gestione della città ai cittadini. Far partecipare la gente significa far decidere direttamente la gente. Facciamo tornare i bamibini delle scuole nel consiglio comunale per far vivere ai bambini cosa vuol dire il buon governo della città e la vera possibilità di decidere”. Ritorna il tema del “piccolo budget” per l’organizzazione dei rioni.
“Pensate cosa potrebbe diventare il nostro salone”. I mercati coperti sono diventati il primo spazio di attrattività, con arttività alla sera legate alla enogastronomia. Il nostro Salone alle 5 del pomeriggio è già chiuso.
Facciamo una spiaggetta attrezzata per vivere in centro città la bella stagione? A Firenze sul ponte Vecchio, a Vicenza c’è una spiaggia attrezzata. A volte Padova ha perso anche la voglia di curiosare in casa del vicino.
Sistema bastionato delle mura ed ancora.
Noi con questo percorso tutte queste cose vogliamo farle davvero. Non sarà facile, ma vogliamo vincere e queste cose vogliamo farle una ad una. C’è un solo modo per vincere: con un programma comune, condiviso, pensato e messo insieme con tutte le altre forze politiche. Tutte.
Tutti sono indispensabili. E solo dopo, il candidato deve arrivare alla fine, si può parlare delle primarie”.
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