“Domani, dopo 700 anni, per la prima volta i negozi di “Sotto il Salone” chiuderanno per un’ora ed in questo modo, in rappresentanza del commercio padovano, testimonieranno che così non si può andare avanti”.
Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, definisce i contorni della manifestazione che domani, giovedì 23 marzo, vedrà quello che, storicamente, è il primo “centro commerciale naturale” del mondo chiudere un’ora, dalle 9 alle 10.
“Un’ora di chiusura – continua il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin –
è una scelta simbolica che non danneggia i consumatori ma fa riflettere un’intera comunità che dal commercio e, più in generale, dal terziario, ricava buona parte del proprio reddito. E questo nonostante si sia in presenza di una crisi che dura da almeno 15/20 anni che richiede risposte precise ed immediate che chi si candida a governare la città, così come chi si candida a governare gli altri comuni della provincia, deve poter prevedere nei propri programmi.
Il “Salone”, in questo senso, è la rappresentazione di un territorio che ha fatto del commercio il proprio tratto distintivo e che non intende regredire al punto da mettere in discussione un passato glorioso che proprio sotto le volte del Palazzo della Ragione ha mosso i primi passi”.
L’appuntamento è dunque per domattina quando alle 9 i cancelli di “Sotto il Salone” verranno chiusi. A quel punto sarà la sagoma di un grande lucchetto a rappresentare quella che è la preoccupazione che i commercianti hanno tradotto nell’hashtag #chiusipernonchiudere che troverà in uno striscione e negli adesivi che gli stessi si applicheranno sul petto il rilancio di un messaggio che vuole ricordare che lì il commercio è nato ed è da lì che il commercio padovano vuol far iniziare la propria riscossa.
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