Nuovo distretto sanitario a San Carlo “ristretto” secondo il consigliere Mario Venuleo

 

Da Mario Venuleo, consigliere comunale della Lega Nord, riceviamo e pubblichiamo:
Sembrava fosse già fosse tutto pronto quasi un anno fa ma così non è stato…il nuovo distretto sanitario dell’Arcella ha stentato a decolla re e molti sono gli aspetti che destano perplessità ancor oggi.
L’altissimo costo sostenuto per l’acquisto dell’area ex Golfetto (circa 3,5 milioni di euro) più la ristrutturazione (circa 2 milioni di euro) sembra non si sia in realtà tradotto completamente in vantaggi di servizi e di spazi per l’utenza.

Nulla da obiettare circa l’ubicazione meno eccentrica rispetto alla Casa Rossa e più servita dai mezzi pubblici (Tram ed Autobus)ma se poi i servizi disponibili risultano addirittura inferiori rispetto alla vecchia sistemazione i conti decisamente sembrano non tornare.
Pare che gli ambienti sia sanitari che amministrativi risultino insufficienti non solo a garantire un servizio più moderno e completo (come ci si poteva e doveva aspettare dopo un impegno di risorse così importante) ma addirittura inferiore alle potenzialità della vecchia Casa Rossa. L’entrata del Distretto coincide con la sala d’attesa del servizio anagrafe e dell’ufficio invalidi e ciò determina un sovraffollamento in entrata tale da impedire alle volte anche fisicamente l’accesso alla struttura e la consultazione della segnaletica dei servizi .Argomento più banale ma affatto trascurabile è quello dei servizi igienici pare in numero assolutamente insufficiente e di difficile accesso sia per il personale che per l’utenza. Le sale d’attesa sono decisamente sottostimate in quanto a capienza e confort e molti degli ambulatori medici inadatti ad ospitare le attrezzature di diagnosi e terapia.

Ricordo che il vecchio distretto poteva contare su spazi distribuiti in quattro piani mentre il nuovo è dotato di due piani soltanto e non tutte le specialità mediche (che nel tempo erano già diminuite di numero) hanno potuto trovare adeguata sistemazione.
Così in particolare il centro vaccinazioni è stato trasferito all’ospedale dei Colli, e ciò ha procurato sicuramente un disagio diffuso ed importante ad un bacino d’utenza di quasi 100 mila persone. Poi pur rimanendo il consultorio ginecologico la zona ha comunque perso quello pediatrico che insisteva nell’area dell’ex PAM e che oggi avrebbe potuto beneficiare di questa nuova opportunità per una ricollocazione .

L’ attività di Nefrologia è stata trasferita al S Antonio e Neurologia è stata portata in Piazza Mazzini ed ad oggi si è persa anche la specialità di Ortopedia e di Endocrinologia. Nel vecchio distretto vi erano pure Odontoiatria poi dismessa ed Ortodonzia già spostata in via Scrovegni. Il servizio di Radiologia ed Ecografia non sono più disponibili come anche il servizio di Ecografia Ostetrico Ginecologica.
Ha subito un depotenziamento in termini di ore ambulatoriali Scienze dell’alimentazione.
Un tempo alla Casa Rossa trovava ospitalità anche Fisioterapia mentre oggi rimane soltanto la Fisiatria .
E’sicuramente troppo presto per allarmarsi e certamente tutta la nuova situazione distrettuale sarà stata progettata e riadattata alle nuove necessità ,però è anche giusto e doveroso iniziare una verifica ed una discussione perché ciò che appare al momento è che la montagna abbia partorito un topolino.

E’ un dato di fatto che il quartiere Arcella abbia già un offerta sanitaria importante dal privato accreditato ma dati gli investimenti effettuati ( anche in virtù del tanto auspicato potenziamento della sanità territoriale ) ci si sarebbe aspettato una implementazione delle attività gestite direttamente dall’USL 16 .
Se è già doloroso dover rinunciare nell’ottica del risparmio( in tempi di ristrettezze economiche) a servizi resi all’utenza non sono concepibili sprechi di risorse senza corrispettivo.

Che sorte aspetta la Casa Rossa che al momento ospita ancora il servizio di psichiatria ed il Sert….perderemo anche quelli ?
Al nuovo Direttore dell’ULS 16 ,che ha solo ereditato la nuova realizzazione,spetterà il compito di utilizzarla al meglio perché possa essere , come sembrava essere nelle intenzioni,un punto di riferimento per un bacino d’utenza fra i più popolosi e rappresentativi della sanità padovana.

Mario Venuleo Consigliere Comunale Lega Nord Padova