Nuovo ospedale a Padova: il punto di vista del rettore Giuseppe Zaccaria

 

Chiarissima la posizione del magnifico rettore Giuseppe Zaccaria, espressa oggi nel corso di una conferenza stampa in cui il vertice dell’Ateneo padovano ha spiegato come lo stop al percorso decisionale porti conseguenze per nulla leggere per Padova.
“La posizione mia e dell’Ateneo rimane ferma, gli accordi presi si sono presi un anno fa”. A dirlo il rettore Giuseppe Zaccaria, a commento della marcia indietro sul nuovo ospedale che sta cercando di fare l’amministrazione comunale a guida Massimo Bitonci. Zaccaria ha spiegato: “Gli accordi si rispettano e si portano avanti – ha aggiunto Zaccaria – c’è una procedura che è stata definita e che è ormai molto avanzata. Questa procedura sulla base di un accordo tra gli enti sottoscrittori prendeva atto che il piano di realizzazione di un nuovo ospedale per Padova era conveniente sia da un punto di vista economico che di trattamento dei pazienti, rispetto al prolungatissimo periodo che sarebbe necessario per ristrutturare l’esistente. E’ infinitamente più costoso ristrutturare l’esistente, ed inoltre ristrutturare significa esporre i pazienti a convivere per 20 anni con i cantieri. Occorre decidere cosa si vuol fare della sanità padovana, non possiamo permetterci di rimanere fermi nel momento in cui tutte le altre sanità stanno correndo: non possiamo permetterci questo stop per noi e per i nostri figli”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Bitonci: “La posizione del Magnifico Rettore Zaccaria mi stupisce. L’Amministrazione Rossi-Zanonato, con cui ha avuto rapporti molto stretti, non ha finanziato le opere necessarie all’urbanizzazione dell’area di Padova Ovest, né effettuato le necessarie varianti urbanistiche. Quanto tempo dovremmo ancora aspettare prima di dare il via ai lavori, se ad oggi non esiste neanche un impegno di spesa per la nuova viabilità della una zona, nota peraltro per essere soggetta a rischio idrogeologico? Quanto costerebbe mantenere contemporaneamente due strutture, una da realizzare e l’altra vecchia, comunque soggetta a continue manutenzioni, necessarie per garantire gli standard previsti dalla legge e un elevato livello di servizio per i padovani? Che destino avrebbe l’attuale area di via Giustiniani, una volta messo a regime il nuovo plesso nei pressi di Limena? Una zona a ridosso del centro cittadino, dell’Università e di decine di pubblici esercizi finirebbe per diventare una nuova via Anelli: noi questo non lo vogliamo e i padovani non lo sopporterebbero.”