Odioso atto vandalico in piazza a Roana: spezzato nella notte un albero dell’alluvione donato al Comune

 

Doveva essere un albero simbolo, rischia di diventare simbolo di inciviltà. Doveva significare il riscatto faticoso che la montagna veneta tra Vicenza e Belluno sta cercando di trovare dopo la catastrofe di fine ottobre ed invece rischia di passare alla storia come una delle pagine più vergognose della recente vita pubblica dell’Altopiano.
Quelle che si vedono qui a fianco in sequenza sono le foto del prima e del dopo di un albero donato dalla Proloco di Mezzaselva e dallo scultore Marco Maltalar alla comunità di Roana.
L’idea era quella di addobbare questo albero sradicato e destinato a morte certa, per Natale in piazza Santa Giustina. Sarebbe stato simbolo di un Natale forse un po’ più spelacchiato del solito, ma non meno bello.
“Non ha senso dal mio punto di vista tagliare un albero sano sopravvissuto alla catastrofe di fine ottobre – spiega l’artista Maltalar – per fare un albero di Natale e l’amministrazione comunale assieme alla Pro loco hanno sposato questa impostazione scegliendo di spostare uno degli alberi che sono stati sdraiati a terra dal vento”. L’altra notte però ignoti a cui forse le telecamere di sicurezza della zona potranno dare un nome, hanno deciso di oltraggiare ulteriormente questo albero. E così, probabilmente agganciandolo con una catena o una lunga fune ad un suv o a un trattore, lo hanno strattonato fino a spezzarlo.
Da capire chi e perchè abbia portato a termine un gesto tanto spregevole, data l’alta valenzxa simbolica dell’albero recuperato dal bosco danneggiato di Mezzaselva e messo al centro del Paese quasi a mo’ di monito per ricordare anche durante le festività quanto la natura abbia ricordato agli abitanti dell’altipiano la propria forza.
Si dice molto amareggiato dell’accaduto e fiducioso che i malfattori possano essere identificati e denunciati, anche il presidente della Pro loco di Mezzaselva Christian Martello. “Quanto accaduto non va sottovalutato – spiega il presidente Martello –  Tagliare un abete per addobbare le piazze con 300.000 alberi schiantati dopo la tormenta del 29 ottobre sarebbe stato un vero e proprio insulto alla natura e ai nostri boschi. Come diceva Rigoni Stern, “La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare”. Siamo tutti disgustati da questo gesto”.
Un gesto di violenza che ha sbigottito quanto stavano lavorando all’allestimento della pianta. Del fatto sono stati informati anche i carabinieri della locale stazione.