“Credo si possa dire che siamo di fronte ad un dramma della miseria. Gli investigatori non escludono a priori nessuna pista, ma quello di ieri sera a Massanzago ogni ora che passa sembrerebbe essere un delitto maturato nell’ambiente delle persone che forse conoscevano o quanto meno sapevano dove abitava la vittima”. A dirlo oggi il comandante provinciale Renato Chicoli, che ieri sera era presente ai rilievi dei carabinieri nel casolare di Massanzago, alta padovana, dove è stato trovato senza vita Alessandro Malvestio, pensionato 72enne. In attesa che il medico legale Massimo Montisci conduca l’autopsia sul corpo dell’ex agricoltore, il pubblico ministero Benedetto Roberti titolare dell’indagine ha disposto ai carabinieri tutta una serie di accertamenti sul caso su cui vige il massimo riserbo da parte dei militari del comando provinciale dell’Arma. Sembrerebbe comunque escluso qualsiasi coinvolgimento, per il momento, dei quattro moldavi fermati nel cittadellese poche ore dopo la scoperta del cadavere di Malvestio, incappati in un posto di controllo disposto dagli uomini del colonnello Chicoli immediatamente dopo l’inizio delle indagini. I quattro infatti sono stati fermati per ricettazione ed a loro carico dopo un minuzioso interrogatorio, non figura essere stato contestato nessun altro reato oltre alla ricettazione del furgone su cui si stavano spostando, risultato rubato a Scorzè (Venezia).
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